Il Trentino-Alto Adige custodisce l’importante eredità storica legata agli avvenimenti della Prima Guerra Mondiale. Un’occasione unica per unire la passione per la storia a quella per l’escursionismo è il Sentiero della Pace, un itinerario che attraversa i luoghi più rilevanti del fronte italo-austriaco durante il primo conflitto mondiale.
Il Sentiero della Pace in Trentino, le tappe del trekking
Il percorso si sviluppa per circa 500 chilometri lungo sentieri, strade forestali, trincee e camminamenti che congiungono il passo del Tonale alla Marmolada. Realizzato fra il 1986 e il 1991, è stato oggetto di una risistemazione in occasione del centenario della Grande Guerra: un progetto patrocinato dall’Assessorato alla Cultura della Provincia di Trento che ha previsto un’opera di manutenzione del sentiero, il posizionamento di una nuova segnaletica e altre iniziative come la pubblicazione di un libro e una guida sull’argomento.
Il tragitto è percorribile da un normale escursionista in 28-30 giorni, ma può venirne percorsa anche una sola parte. Un segnavia con una colomba gialla guida l’escursionista lungo tutto il cammino che si snoda in 7 aree geografiche di riferimento (dal gruppo della Presanella all’Adamello, dagli Altopiani di Folgaria alla Val di Fassa) e comprende diverse tappe. Nella gallery ne descriviamo alcune particolarmente significative. Per tutte le altre informazioni si può consultare il sito www.trentinograndeguerra.it.
Il Sentiero della Pace in Trentino, trekking fra storia e natura
Prima tappa
Si sviluppa per 15 km su 1200 m di dislivello, fra il Passo del Tonale e il Rifugio Mandrone, lungo i sentieri 281 e 209. Tempo di percorrenza: circa 5 ore. Mettete in conto la necessità di usare i ramponi nella risalita del Passo Presena.
Credits: surfstyle
Seconda tappa
Dal Rifugio Mandrone al Rifugio Care Alto, affrontando un dislivello di 1600 metri in circa 10 ore. Si percorre il sentiero 212 fino al Rifugio Bedole. Da qui un lungo tragitto nel cuore della Val di Genova conduce al bivio per la Val Seniciaga, dove si imbocca il sentiero 215 fino al rifugio Care Alto.
Credits: Daniele Faieta
Terza tappa
Dal Rifugio Care Alto al Rifugio Trivena. Si prende il sentiero 222 per la Valle Dosson, dove si imbocca il sent.224 che porta al Bivacco Casina Dosson. Da qui si prosegue in direzione sudest per imboccare il sent.225 che risale il Coston della Valletta, per ridiscendere al bivacco Cunella. A questo punto si prende il sent.261 piegando al bivio a sinistra, giungendo in breve al Rifugio Trivena. Durata del percorso: circa 6 ore.
Credits: Matteo Leoni
Quarta tappa
Dal Rifugio Trivena si scende per la Val di Breguzzo fino al bivio di Ponte Pianone, dove si svolta a destra proseguendo per una stradina asfaltata. Giunti all’imbocco della Val d’Arnò si prende il sentiero 262 salendo sulla Cima del Monte Corona (2508 m). Si prosegue scendendo verso sud sulla dorsale del Corno Vecchio, si valica il Dosso dei Morti e il successivo Dosso Grullo per poi arrivare nei pressi del Forte di Lardaro e di qui a Fontanedo. Tempo complessivo: 10 ore circa. Una tappa di media difficoltà che presuppone assenza di vertigini nei passaggi in cresta.
Credits: galloste
Quinta tappa
Da Fontanedo al Rifugio Pernici. Tappa molto lunga, accorciabile per mezzo di taxi o altri mezzi che conducano sino a Deserta. Da qui mettete in conto circa 10 ore di cammino. Ci si dirige verso l’ex Malga Tagliate, si imbocca il sentiero 448 e al bivio si gira a sinistra risalendo il Monte Cadria. Si prosegue in cresta verso nord superando La Roda, la Roccia Campei e il Corno dei Gui. Proseguendo verso ovest si oltrepassa la Bocca dell’Ussol e la Gavardina e sempre in cresta, su percorso a volte impervio, si perviene al Doss della Torta, da dove, prendendo il sentiero 420, si giunge infine al Rifugio Pernici.
Credits: Umberto Nicoletti
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