Il Tratturo Magno è un lungo cammino che si può percorrere in 6 giorni a piedi, da L’Aquila a Campobasso, attraverso il Parco Nazionale di Abruzzo e Molise, sulle orme dei pastori che nei secoli hanno portato le greggi a svernare fin nel Tavoliere, nell’attuale provincia di Foggia. Un viaggio non solo nella natura di una fetta bella e selvaggia del nostro Paese, ma anche nelle tradizioni, nella cultura e nella devozione delle genti tra Abruzzo e Molise, e volendo e Puglia, che da sempre vivono i ritmi della pastorizia.
Tratturo Magno, sulla Via della Transumanza
Il Tratturo Magno è un itinerario a piedi da poco recuperato dalla Compagnia dei Cammini, ed è uno dei 5 Tratturi Regi d’Italia, parte della più grande Via della Transumanza, la cui storia merita di essere raccontata. I pastori transumanti andavano e tornavano dall’alto Aterno al Tavoliere delle Puglie fin dai primi secoli dopo Cristo, ma fu re Alfonso V d’Aragona, a metà del Quattrocento, a regolamentare i percorsi della transumanza in quelli che appunto poi hanno preso il nome di Tratturi Regi o Tratturi Alfonsini.
Lungo i Cammini Verdi, sulle orme dei pastori
I tratturi della transumanza erano vie d’erba, non veri e propri sentieri, e se sono perfetti per il cammino turistico non sono stati facili da recuperare nel loro tracciato storico e soffrono di difficoltà di segnaletica: per come furono regolamentati i regi tratturi dovevano avere una larghezza ben definita di un centinaio di metri abbondanti, e portavano a Foggia perché gli aragonesi avevano destinato quelle terre alla transumanza in inverno, con tanto di dogana con i dazi, e alla coltivazione in estate. Scomparsa quasi la transumanza con la fine dell’Ottocento, i vari tratturi della Transumanza sono stati prima riconquistati dalla natura e poi ritrovati a partire dai ricoveri dove i pastori trovavano protezione per la notte o contro le intemperie.
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Spoiler: ne mandiamo poche, ma buone!
Ora, di tutto quel reticolo di cammini verdi, ne sono stati recuperati un centinaio di km del Tratturo Magno, che si possono percorrere a piedi tutto l’anno, al netto del caldo mediterraneo dell’estate e del freddo delle montagne abruzzesi e molisane in inverno, benché l’itinerario non vada mai oltre i 1200 metri di altitudine. La partenza canonica è da Pescasseroli, dove si possono anche ritirare le credenziali del cammino che danno accesso a strutture lungo il percorso, e al momento il tratto meglio codificato è quello fino a Campobasso, dove si può ritirare l’attestato del cammino. Il Tratturo Magno è segnalato con la sigla RT e passa da Opi, dalla Val Fondillo, dalla Camosciara, da Civitella Alfedena, da Villetta Barrea, dal lago di Barrea e Alfedena, e quando entra in Molise segue il percorso del tratturo Castel Di Sangro-Lucera fino a terminare appunto a Campobasso.
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Credits photo: YesAbruzzo
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