La Via dei Gessi e dei Calanchi a piedi sul cammino da Bologna a Brisighella e Faenza

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La Via dei Gessi e dei Calanchi è un bellissimo cammino in Emilia Romagna che va da Bologna a Brisighella e Faenza: si può fare a piedi o anche in bici.
Lungo 102 km e diviso in 7 tappe attraversa due parchi regionali e una serie di borghi decisamente pittoreschi e accoglienti, così come i loro abitanti.
Lo abbiamo percorso (anche nel caldo di giugno) e non possiamo che  consigliarlo tremendamente a tutti: è adatto anche a famiglie con bambini (dagli 8 anni in su).
Ecco tutte le informazioni sul cammino e i consigli per farlo. Prima di partire informati bene sulla percorribilità del sentiero, messo a dura prova dalle alluvioni dell’ultimo anno in Emilia Romagna.

La Via dei Gessi e dei Calanchi a piedi sul cammino da Bologna a Brisighella e Faenza

Qualche motivo, fra i tanti, per partire per un trekking a piedi sulla Via dei Gessi e dei Calanchi.
Cammini senza esagerare in tappe equilibrate e pensate per essere affrontate da tutti; la più lunga e facile è di 22 km, la più breve e impegnativa è di 8 km.
Non è (ancora) affollato e puoi tenere le distanze di sicurezza.
Scopri un territorio italiano poco conosciuto e battuto.via-dei-gessi-e-dei-calanchi-mappaTi immergi in una natura sorprendente: camminare sulla vena del gesso su un sentiero che luccica e attraversare un calanco non sono proprio cose da tutti i giorni. E trovi una vegetazione che cambia moltissimo a seconda dell’esposizione: a sud la macchia mediterranea, a nord la foresta temperata.
Ti rilassi con un salto nel meglio della provincia, dove la vita scorre in un modo che quasi non ricordavamo più.
Abbiamo già detto che si mangia bene? Se vuoi, a Faenza trovi anche il sushi, ma è meglio se non ti perdi i tortelli dell’Osteria La Palazzina, a Ozzano.
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Dov’è la Via dei Gessi e dei Calanchi

Il percorso parte da Bologna e termina a Faenza dopo 102 km, che si possono affrontare a piedi in 7 tappe o in bici anche in 2 tappe (Bologna-Dozza-Brisighella, in gravel o mtv o ebike, meglio evitare la bici da strada).
Oltre alle due città di partenza e arrivo, attraversa 9 borghi, alcuni dei quali molto pittoreschi (Dozza e Brisighella su tutti) e si snoda fra due parchi: il Parco Regionale Gessi Bolognesi e Calanchi dell’Abbadessa, appena fuori Bologna, e più a sud-est, il Parco Regionale della Vena del Gesso Romagnola.
Se le prime tappe si snodano fra le prime colline bolognesi, le altre, in Romagna, si inoltrano in un territorio più selvaggio e prevedono la salita a Monte Mauro (relativamente impegnativa: la vetta è a 515 metri slm).
Il cammino è sostenuto dalla Imola e Faenza Tourism Company, punto di riferimento per muoversi in zona e supporto per i trekker che vogliono intraprendere il percorso.

Cosa vedere sulla Via dei Gessi e dei Calanchi

1. Si cammina su strade che luccicano quando il sole intercetta le scaglie di gesso (che è trasparente come il vetro).
2. Si attraversano tratti (Monte Mauro) in cui da una parte senti i profumi della macchia mediterranea e dall’altra quelli della foresta.
3. Si scende in una grotta (la Tanaccia) per un’avventura speleologica che ti fa sentire al centro della Terra.
4. Si incontrano borghi unici come Dozza, che ha un’anima fantasy e murales su quasi tutte le case; o come Brisighella, sospesa nel tempo e sovrastata da tre castelli.  
5. Ah, naturalmente si mangia e beve molto bene! 

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Com’è camminare sul gesso?

Come camminare su altre superfici, solo che in certe giornate con la luce giusta la strada si illumina di puntini luminosi. Ed è un’emozione rara.
Il gesso non è bianco, ma trasparente: più è puro, più è trasparente, come vetro; tanto è vero che qui gli antichi romani lo estraevano per realizzare i vetri delle loro finestre.
Si è sedimentato in questa zona di Emilia Romagna a partire da milioni di anni fa qui per evaporazione delle acque di un antico mare che occupava questa zona, e si è stratificato dando vita a colline e montagne, attraversate da vere e proprie ‘vene del gesso’.
I locali lo usavano per costruirci le case, ma essendo molto friabile, con il tempo le case (di gesso e sul gesso) non tenevano e con le piogge finivano per affondare su loro stesse (lungo la via si vedono ancora i ruderi).
E i calanchi invece: è come essere sulla luna, solo con un po’ di verde in più, tipo qui:via-dei-gessi-e-dei-calanchi-luna

Come è nato il cammino della Via dei Gessi e perché sta rilanciando il territorio

Fino al 2021 questo cammino non esisteva: è stato inaugurato ufficialmente nell’aprile 2021. La storia della sua nascita è interessante, una specie di manuale del creatore di cammini, che può ispirare altre operazioni del genere.
Lo hanno ‘inventato’ Sara Cavina (guida ambientale escursionistica) e Sara Zanni (archeologa e guida ambientale escursionistica), che già avevano alle spalle centinaia di chilometri a piedi sui cammini europei e alcune guide sui percorsi a piedi.via-dei-gessi-e-dei-calanchi-sentiero

In un giorno di lockdown del 2020 hanno provato a percorrere Bologna-Faenza piedi e da lì è partito tutto: mappatura del percorso, organizzazione delle tappe e della logistica, accordi con gli enti locali, sensibilizzazione delle strutture turistiche per accogliere il progetto e i camminatori e pubblicazione di una guida (vedi sotto).
E rilancio dell’economia locale con il coinvolgimento di diversi attori e riapertura di alcune realtà chiuse da tempo.
In poche settimane la Via dei Gessi e dei Calanchi sta vedendo i camminatori moltiplicarsi, con riscontri molto positivi.

Via dei Gessi e dei Calanchi, le 7 tappe

Le 7 tappe del cammino della Via dei Gessi e dei Calanchi non sono lunghe e sono organizzate in un percorso sempre equilibrato quanto a varietà, impegno fisico e ricettività.
I punti di arrivo sono sempre borghi dove è facile trovare da dormire, mentre nel mezzo delle tappe si trovano luoghi dove sostare e mangiare.
Quelle con le salite più impegnative sono le 3, 6 e 7, che hanno un chilometraggio molto ridotto e dove in realtà il punto più alto sono i 515 metri di Monte Mauro.
Il cammino è concepito con un continuo crescendo di visioni e emozioni fino alle due tappe finali con i panorami di Monte Mauro, la discesa nella grotta Tanaccia, i colli tappezzati di vigneti e l’ascesa impagabile lungo i calanchi di Brisighella.
Per questo è meglio seguire la via da Bologna a Faenza e non viceversa. via-dei-gessi-e-dei-calanchi-trekkingEcco le 7 tappe
Tappa 1: Bologna – Settefonti (21,3 km)
Tappa 2:  Settefonti – Dozza (22,1 km)
Tappa 3: Dozza – Borgo Tossignano (12,7 km)
Tappa 4: Borgo Tossignano – Borgo Rivota (9,5 km)
Tappa 5: Borgo Rivota – Zattaglia (8,2 km)
Tappa 6: Zattaglia – Brisighella (9,4 km)
Tappa 7: Brisighella – Faenza (18,7 km)

 

La Via dei Gessi e dei Calanchi in bici in 2 tappe

L0’ideale a dire la verità è farlo a piedi. Ma sì, c’è anche il cicloturismo. Con una bici gravel o una mtb (o una e-mtb) si può percorrere il cammino dei Gessi e dei Calanchi: ci sono varianti di percorso pensate per i cicloamatori e per evitare che danneggino alcune zone dei parchi e rischino scontri pericolosi con i camminatori.via-dei-gessi-e-dei-calanchi-biciPer questo, in bici si perdono alcune zone clou come la salita ai calanchi fra Brisighella e Faenza (nella foto home) o come quella altrettanto panoramica su Monte Mauro.
Ma si tratta comunque di un bel tour, che prevede sterrato e asfalto, da fare in 2 giorni (una media di 50 km al giorno) con un percorso diviso così:
Tappa 1:  Bologna – Dozza
Tappa 2: Dozza – Brisighella
Quanto ai noleggi bike, a Bologna (chiedere al punto Extra Bo in piazza del Nettuno), Riolo Terme e Faenza si possono noleggiare bici e e-bike, mentre a Dozza sta nascendo un punto dedicato alle bici (elettriche comprese).
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Dove dormire lungo la Via dei Calanchi

L’ospitalità romagnola è proverbiale ma lungo il percorso del gesso non ci sono tante strutture, salvo Bologna e Faenza.
Nel mezzo, siamo stati accolti sempre con calore: la cultura del cammino si sta diffondendo velocemente e le strutture ricettive si stanno attrezzando per supportare le esigenze dei camminatori.
Ci sono alberghi che permettono la colazione dalle 5.30 del mattino per chi vuole partire presto, come l’hotel Antico Borgo di Riolo Terme. Buona la ricettività anche di Dozza e Brisighella, dove non non mancano le case in affitto.
Ci sono anche Bed & Breakfast, agriturismi e aziende agricole che offrono alloggi, ma è bene prenotare per tempo, perchè il numero di posti letto non abbonda di certo.
A Zattaglia è stato ripristinato un ostello molto decoroso proprio in occasione dell’apertura della Via dei Gessi e dei Calanchi.
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Dove mangiare (e cosa) sulla Via dei Gessi e dei Calanchi

Il cibo è sacro in Emilia Romagna e noi lo abbiamo molto apprezzato. Ogni borgo ha osterie vecchio stampo con le peculiarità locali che cambiano ogni pochi chilometri: tagliatelle con ragù tradizionale o con ragù di mora romagnola (il maiale nero locale), tortelloni con ripieni vari burro e salvia, piadine, cinghiale e carni in generale sono imperdibili.
Ci sono abbastanza minimarket per fare provviste e mangiare nei boschi e poi sfogarsi la sera in enoteche e trattorie.
E nella zona fra Brisighella e Faenza vale la pena fermarsi fra i poderi che producono olio e vino dove mangiare al fresco con vista sulle colline.via-dei-gessi-e-dei-calanchi-rifugio-carneNiente male i pasti che abbiamo avuto qui:
Osteria La Palazzina, a Ciagnano di Ozzano, alla fine della prima tappa (tortetlli super!)
Wine Bar Torrino, dentro il castello di Riolo Terme (vini locali e piadine di impasti diversi)
Rifugio Cà Carnè, sulle colline di Brisighella (qui nella foto, piatti semplici fra cui il cinghiale in umido)
Podere La Berta (immerso nei vigneti fra Brisighella e Faenza (chiedete il roast beef)

Quando fare la Via dei Gessi e dei Calanchi

Le stagioni migliori per fare questo cammino sono la primavera e l’autunno. Fra marzo e giugno si procede con il clima più adatto a una giornata di cammino e si può vedere il territorio nel massimo del suo splendore, con le ginestre in fiore, i carciofi tardivi viola (si chiama carciofo moretto) che spiccano fra i campi, i calanchi ricoperti di verde e i boschi che danno riparo dal sole.via-dei-gessi-e-dei-calanchi-prima-tappavia-dei-gessi-e-dei-calanchi-campo-carciofi-brisighellaL’autunno è un trionfo di colori più caldi, i profumi delle erbe selvatiche, le castagne da raccogliere (qui spieghiamo dove trovarle e raccoglierle) e i cieli ancora azzurri.
L’estate no, se puoi è meglio evitarla: non siamo in altura e il caldo può essere pesante. A meno che no ti alzi molto presto la mattina e eviti le ore che vanno dalle 11 alle 17.
Si può fare anche in inverno ma va tenuto conto che le giornate sono corte e c’è il rischio di trovare fango in strada, che rende scivoloso il sentiero.
I momenti migliori in assoluto? Aprile e maggio (fino ai primi di giugno) e settembre-ottobre.
In generale va posta molta attenzione alla pioggia: il terreno argilloso dei calanchi diventa difficile da percorrere in salita, così come quello gessoso, che l’acqua rende scivoloso. Per questo è meglio evitare i giorni piovosi, sconsigliati anche dalle guide.

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Si può fare la Via dei Gessi e dei Calanchi con i bambini?

La risposta è sì. Il percorso non è difficile e anzi solitamente i ragazzi affrontano i passaggi impegnativi con più facilità degli adulti.
Le tappe sono disegnate per non stancare chi le fa: quelle fisicamente più impegnative son brevi, massimo 8 km.
L’età ideale è dagli 8 anni in su. Per i bimbi più piccoli, il dislivello e le difficoltà tecniche potrebbero risultare eccessivi.

La Via dei Gessi e dei Calanchi, il libro

Le curatrici del cammino hanno realizzato una guida pubblicata da Ediciclo. Un volumetto tascabile e impermeabile ricco di informazioni, consigli, mappe create ad hoc, indicazioni su dove alloggiare e note culturali e enogastronomiche che aiutano a apprezzare ancora di più il percorso.
Si intitola La Via dei Gessi e dei Calanchi a piedi. Da Bologna a Brisighella e Faenza in 7 tappe, di Sara Cavina e Sara Zanni.  

Come fare la Via dei Gessi e dei Calanchi accompagnati dalle guide

Le due curatrici accompagnano i camminatori in percorsi guidati su tutto il cammino o anche solo su parti di esso.
Per contattarle puoi andare su questa pagina.
[photo credits: Sara Cavina, Martino De Mori]

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