Le castagne in Piemonte sono una certezza, probabilmente anche più della Lombardia. In tutte le province di questa regione, grazie al clima freddo e umido, da fine settembre i boschi si riempiono di castagne grandi e dolci che si possono raccogliere durante una gita con tutta la famiglia. E ovviamente gustare (o usare per preparare dolci o marmellate) una volta tornati a casa. In Val di Susa e tra i monti della provincia di Cuneo, addirittura, gli appassionati di questo frutto autunnale possono trovare prodotti di qualità altissima, dato che le due zone hanno ottenuto il riconoscimento IGP o DOP a livello europeo.
Dopo aver contattato le organizzazioni turistiche per chiedere informazioni ed eventuali permessi, potete munirvi di zaini, sacchetti, borse e recarvi nei migliori posti dove raccogliere le castagne in Piemonte. Avrete l’imbarazzo della scelta.
Castagne in Piemonte: dove andare a raccoglierle
1. Provincia di Torino
Una delle zone migliori dove raccogliere castagne in Piemonte. A Bibiana, nella città metropolitana del capoluogo piemontese, c’è il Sentiero del Castagno, dove i castagneti sono valorizzati alla perfezione (vengono costantemente potati e puliti) per incentivare gli appassionati a visitare questa zona. Vicino a Torino si trova la Val Pellice, una valle alpina che vanta circa 10mila maestosi alberi di castagno. Qui si articola il Sentiero dei Castagneti, che comincia presso il comune di Castagneto Po; il percorso si snoda sul versante più fresco della vallata, ossia quello più adatto alla coltivazione delle castagne. Vicino a Chivasso, sulla Collina Torinese, potete andare a raccogliere le castagne all’interno della Riserva naturale del Bosco di Vaj, contraddistinta da affascinati boschi di castagno. Da prendere in considerazione anche Normaglio, dove è possibile trovare deliziose castagne e visitare anche un museo a loro dedicato: l’Ecomuseo della castagna in via del Mulino 28. Non dimenticate, inoltre, di fare un salto nei boschi della zona del Canavese (verso la Valle d’Aosta) e delle Valli di Lanzo, dove i castagni vegetano solitamente tra i 500 e i 900 metri.
2. Provincia di Cuneo
In provincia di Cuneo potete assaggiare la desideratissima Castagna di Cuneo IGP, una delle più pregiate d’Italia che si distingue per il suo sapore dolce e delicato e per la croccantezza della parte esterna del frutto. I boschi della Val Maira e della Val Varaita sono perfetti per trovare queste castagne così rinomate. Tuttavia, rispetto a decine di anni fa, i castagneti di queste zone stanno attraversando una comune fase di invecchiamento, infatti gli esperti stanno premendo verso la sostituzione delle vecchie piante con nuovi innesti autoctoni. Anche se il cosiddetto ricambio generazionale non è per nulla semplice. Per raccogliere le castagne in provincia di Cuneo bisogna camminare tra 200 e i 1000 metri. Nella Val Maira, in particolare, è meglio frequentare i boschi della bassa valle, dove i castagneti dominano incontrastati.
In Val Varaita, invece, ci sono le Castagne Bracalla, che si trovano nella zona della valle che risale verso il Monviso. Presso il comune di Montà d’Alba, inoltre, è presente il Sentiero del Castagno. Che ospita più della metà degli esemplari storici di castagno della parte nord-orientale della provincia di Cuneo (il Roero); questo percorso ad anello, situato a circa 300 metri di altitudine, è lungo 9,2 chilometri e comincia (e finisce) in piazza Vittorio Veneto (c’è il parcheggio per le auto).
Nella parte finale dell’itinerario si raggiunge l’area di bric Torniola, dove si possono raccogliere delle buonissime castagne a maturazione anticipata.
3. Provincia di Asti
San Damiano d’Asti e Nizza Monferrato sono i posti migliori per andare a castagne. Questa provincia, essendo piuttosto contenuta, presenta meno itinerari per raccogliere i frutti dell’autunno, ma ciò non significa che non ci siano. Ad esempio lungo il Trekking del Nizza (40 chilometri a piedi da fare a tappe), che parte ad Asti e termina a Nizza Monferrato, oltre ai grandi vigneti si incontrano diversi boschi che dalla fine di settembre si riempiono di castagne di ottima qualità.
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4. Provincia di Alessandria
In questa zona vi consigliamo innanzitutto il Sentiero Grondona-Lemmi-Costa dei Gatti (numero 271), raggiungibile dopo aver percorso la provinciale SP 144: poco prima di un ponticello ci sono dei parcheggi per l’auto, e da lì si può cominciare a camminare all’interno dei fittissimi boschi che in autunno si riempiono di colori straordinari.
All’inizio dominano gli alberi di carpino nero e nocciolo, dopodiché incontrerete i tanto attesi castagni. A 750 metri, presso la località di Costa dei Gatti, termina l’itinerario dopo circa 5,8 chilometri. Questo sentiero, correttamente segnalato, si trova nella Val Borbera, dove se curiosate un po’ non farete fatica a trovare gli alberi da cui cadono le castagne.
Un altro enorme bosco di castagno è situato lungo il sentiero Bivio Campomagro-Pian dei Poggi (numero 281), che va imboccato dopo aver completato il primo tratto del sentiero 280 che parte dal piccolo centro abitato di Grondona.
5. Provincia di Biella
In provincia di Biella potete soddisfare la vostra voglia di castagne e di avventura con qualche escursione all’Oasi Zegna, un’area naturalistica che garantisce la presenza della tipica Castagna Biellese (famosa per il suo volume notevole).
In questa zona potete ad esempio trovare il Percorso Brughiera, che parte al Centro Zegna di Trivero (in direzione Frazione Roveglio lungo la strada panoramica verso il Prapìen) e si snoda per 8 chilometri tra castagni, ruscelli e allevamenti di alpaca.
Per andare a colpo sicuro, inoltre, consigliamo di visitare anche i sentieri che portano al Santuario della Novareia, situato all’imbocco della Valsessera nel comune di Portula.
6. Provincia di Novara
In collina, sul versante occidentale del Lago Maggiore, si trova il Parco naturale dei Lagoni di Mercurago, un’area protetta e inserita tra i patrimoni dell’umanità dell’UNESCO. Oltre che per fare una passeggiata rilassante a contatto con la natura, questo immenso parco è ideale anche per chi ama raccogliere le castagne. Non casualmente, infatti, ci sono dei cartelli che indicano come trovare le zone umide e i boschi, così è più semplice capire dove andare per tirare su un bottino niente male. A Bellinzago Novarese, inoltre, parte un itinerario di circa un’ora e mezza (termina presso il Parco del Ticino) caratterizzato da diversi sentieri nei boschi in cui trovare castagne con facilità. Altre due località della provincia molto frequentate per via delle castagne sono la Panigà (al confine con i comuni di Fara Novarese e Sizzano) e San Michele (lungo la vecchia strada comunale che porta a Fara Novarese e a Briona), dove ci sono dei boschi ricchi di castagni in formazione fitta o sparsi.
7. Provincia di Vercelli
Chi abita qui o chi si trova in zona può andare a caccia di castagne al Parco naturale del Monte Fenera, la cui superficie è ricoperta di boschi di castagno utilizzati per secoli per la produzione di legna (oltre che per i frutti).
Il parco si trova nell’affascinante Valsesia, dove è pieno di sentieri segnalati in cui andare a castagne: non addentratevi in percorsi sconosciuti perché il rischio di perdersi è alto.
Tra i migliori vale la pena menzionare il Sentiero del Bosco dei Castagni (il numero 753a), situato presso il comune di Valduggia e caratterizzato da una quasi assenza di dislivello: per questo motivo si rivela adatto a tutti, compresi i bambini più piccoli.
Questo breve itinerario si congiunge all’itinerario 752 (Valduggia-Agua), anch’esso ottimo per cercare le castagne.
8. Provincia del Verbano-Cusio-Ossola
Chi frequenta Stresa, pittoresco comune sul Lago Maggiore, saprà che sopra il paese è pieno di boschi di castagni che nel fine settimana si popolano di famiglie e bambini vogliosi di caldarroste.
Per raccogliere le castagne ci si può anche addentrare negli antichi sentieri a nord di Villadossola e Seppiana, come ad esempio quello per Pianasca (si imbocca nei pressi di piazza Mercato a Villadossola). In generale, potete trovare numerosi boschi di castagne lungo tutti i percorsi che conducono all’Alpe Zii, dove al termine delle vostre ricerche potete fermarvi per consumare un pasto caldo.
Da non sottovalutare anche la mulattiera che da Maglioggio (650 m) porta all’alpeggio di Aleccio (1584 m), specialmente nella sua parte iniziale. Lungo il percorso è possibile ammirare anche il castagno di Maglioggio, detto “Pianta di Maria Bona”, che è inserito nella lista degli alberi più grandi del Piemonte.
Photo by jackmac34 / Pixabay
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