Si comincia a pensare alle borse da bicicletta quando si comincia a pensare al cicloturismo. Finché si tratta di fare qualche bella gita, anche lunga, possono bastare delle borse da reggisella (quelle che stanno sotto il sellino) o Top Tube (quelle che si attaccano sopra al tubo orizzontale) o in MTB uno zaino: quanto basta per avere con sé una giacca per ogni evenienza, qualcosa per riparare gli pneumatici in caso di foratura, il telefono e un documento. Ma quando si comincia a progettare già un weekend di bikepacking inevitabilmente si deve pensare anche a come trasportare l’occorrente per due o più giorni in giro in bici. Ed è qui che ci si imbatte nel mondo vastissimo delle borse da bici.
La prima cosa che si vuole capire è dove si potrebbero posizionare le borse da cicloturismo sulla bici. Ma prima di questo può essere utile fare una distinzione tra le borse e le sacche da bicicletta. Sostanzialmente le sacche hanno un unico scomparto, dove si ripone tutto assieme; le borse da bici invece sono più organizzate, hanno diverse camere di diverse dimensioni, e consentono un organizzazione migliore degli oggetti che si trasportano.
Borse da bicicletta: dove metterle
Sono sostanzialmente 8 le borse da bicicletta che si possono sistemare sul proprio mezzo. Nel dettaglio: 2 sul portapacchi anteriore (o sulla forcella) e 2 sul portapacchi posteriore, 1 Top Tube (come detto agganciata sopra al tubo orizzontale), 1 da manubrio, 1 Full Frame (che sta all’interno del triangolo del telaio agganciandosi sotto al tubo orizzontale e talvolta fissata anche al tubo orizzontale), 1 borsa reggisella (si fissa sotto al sellino).
Quale comprare per prima? Indubbiamente la reggisella subito, contestualmente alla bicicletta, qualunque essa sia: è perfetta per metterci la giacca antipioggia appallottolata, il set di chiavi d’emergenza per la MTB o la camera d’aria di riserva per la bici da corsa. Costa poco, si mette e toglie facilmente, pesa poco e non sbilancia la bici. Ma questa basta giusto per le gite di qualche ora o un giorno, non certo per un vero viaggio. Se invece si comincia a pensare a una vacanza in bicicletta, anche solo di un weekend, le cose cambiano. La scelta e l’ordine d’acquisto dei borsoni da cicloturismo dipendono dal numero di giorni in cui si intende stare in giro, dal meteo presumibile per quei giorni, dal tipo di sistemazione che si sceglie per la notte (un conto è portarsi dietro una tenda, un altro fermarsi in un bike hotel) e per i pasti. Meglio poche borse grandi o tante meno capienti? Meglio distribuire il carico in modo uniforme, evitando di concentrare tutto in sole due borse (tipicamente le due laterali posteriori).
La prima borsa da bicicletta da comprare: la Top Tube
La Top Tube è la prima borsa da comprare per cominciare ad allestire il proprio mezzo da bikepacking. Ce ne sono di forme e volumi molto differenti e si fissano sul tubo orizzontale. Quelle più economiche si fissano con delle fettucce di velcro, che se non gommate all’interno possono avere lo svantaggio di far scivolare lateralmente la borsa. Quelle di alta gamma addirittura possono avere un sistema di fissaggio a vite, ma ovviamente deve esserne dotata anche la bicicletta (tipicamente ce l’hanno le gravel di alta gamma o le bici da trekking). Il vantaggio di una borsa Top Tube non è solo nella sua praticità (ti fermi, appoggi i piedi a terra, la apri e hai tutto a portata di mano) ma anche nel fatto che non disturba più di tanto il baricentro della bici: anche quelle più voluminose e pesanti sono comunque posizionate tra il petto del ciclista e la bici, una posizione facilmente controllabile.
La seconda borsa da cicloturismo da acquistare: quella da manubrio
Verrebbe da pensare che dopo la Top Tube la seconda borsa da bicicletta da compare sia la Full Frame. E invece no, perché se troppo piena può infastidire la pedalata o fare da vela, situazione complicata da gestire in caso di vento laterale. La seconda borsa da bikepacking è invece quella da manubrio, che anche nei modelli più voluminosi non infastidisce più di tanto la conducibilità della bicicletta. Ce ne sono di diverse dimensioni, alcune che possono addirittura contenere un sacco a pelo o una tenda singola. Anche in questo caso ci sono modelli dotati di velcro e altri con sistemi di aggancio e sgancio più saldi e sofisticati.
Il vantaggio anche in questo caso è avere tutto a portata di mano, con una capienza superiore alla Top Tube e alla Full Frame. Nella scelta occorre valutare bene la compatibilità con la propria bici: per esempio se copre il fanale anteriore allora deve avere un sistema per fissare un’altra luce (che per legge è obbligatoria dal tramonto all’alba, e per sicurezza è sempre bene avere), e non deve nemmeno ostacolare i cavi dei freni e/o dei cambi. Altro aspetto da non sottovalutare il volume rispetto a ciò che si deve trasportare: meglio una borsa di dimensioni ridotte ma piena che una molto voluminosa ma semivuota, con il carico che si sposta sbilanciando l’avantreno della bici in curva.
La terza borsa da bikepacking da avere: la borsa da telaio
Se dopo aver preso la borsa da reggisella, quella Top Tube e quella da manubrio serve ancora spazio, allora è il momento della borsa da telaio. Sono le borse che si agganciano al tubo orizzontale, a quello verticale e a quello obliquo, riempiendo più o meno il triangolo interno del telaio. Più o meno perché ci sono le Full Frame, che occupano tutto lo spazio, e quelle che ne occupano solo una parte, ovviamente con una volumetria inferiore. Queste borse sono un acquisto da fare con precisione: non tutti i telai hanno le stesse dimensioni e occorre prendere bene le misure per non ritrovarsi con una borsa troppo grande che infastidisce la pedalata. Altro aspetto cruciale è il tipo di tessuto e materiale: se è troppo sottile e leggero rischia di gonfiarsi troppo, soprattutto se gli oggetti all’interno scivolano verso il basso, con la conseguenza di avere un ingombro proprio accanto ai pedali. Se rimane compatta allora una borsa da telaio può essere una soluzione pratica, al netto che riempie un buco facendo l’effetto vela che, come detto, nelle giornate molto ventose può rendere davvero difficile condurre la bicicletta.
Le borse da telaio parziali sono quelle che si agganciano come le Full Frame ma lasciano spazio nel vertice basso del telaio (tipicamente non bisogna togliere il portaborraccia) e possono essere un’ottimo compromesso tra le esigenze di spazio e quelle di pedalata. In entrambi i casi c’è sempre il vantaggio che l’eventuale peso è proprio in mezzo al baricentro della bici: un po’ cambia per la conducibilità della bici (più o meno come per le batterie delle e-bike) ma nemmeno poi tanto.
Le ultime borse da bici da comprare: quelle laterali
Quando proprio decidi per una vera avventura in bicicletta, un lungo viaggio o una vacanza, è il momento di pensare alle borse laterali per la bici. Come prima cosa: le borse laterali è meglio comprarle a coppie, per questioni di equilibrio, ed è meglio partire da quelle dietro, e poi eventualmente aggiungere quelle davanti se si necessita di ancora più spazio. Però prima di farsi prendere la mano è bene fare due conti: due borsoni laterali posteriori possono andare dai 40 ai 70 litri ciascuno, praticamente due zaini da trekking di quelli davvero capienti. E con le borse laterali anteriori si possono aggiungere altri 25 litri per borsa. anche in questo è meglio non farsi ingolosire dallo spazio a disposizione e prendere ciò che esattamente serve (meglio una borsa da 40 litri piena e stabile che una da 70 litri semivuota e instabile, soprattutto perché parliamo di pesi laterali).
Le borse posteriori si agganciano necessariamente al portapacchi, con sistemi di gancio e sgancio rapidi ma solidi e sicuri. Lo stesso portapacchi può essere utilizzato eventualmente come base di appoggio di una ulteriore borsa o per legare qualcosa.
Le borse anteriori possono fissarsi a un portapacchi oppure direttamente alle forcelle. In questo caso si tratta di borse cilindriche di volume e peso contenuti perché in quella posizione influiscono notevolmente sulla conducibilità del mezzo. Generalmente le borse laterali da cicloturismo, sia anteriori che posteriori, sono squadrate (tranne quelle da forcella), sicuramente poco aerodinamiche, e devono essere riempite con molta cura, per avere il massimo dell’equilibrio di peso tra i due lati della bicicletta. In ogni caso la regola è quella, valida per tutte le borse, di mettere sempre le cose più pesanti sul fondo e finire con quelle più leggere in alto, in modo da tenere sempre bassa la massa inerziale della bicicletta.
Borse da cicloturismo impermeabili: vantaggi e svantaggi
Pensando alle borse da cicloturismo verrebbe da dire che è sempre meglio prendere quelle impermeabili. Ma non è detto che sia sempre così. Ora, le borse da bicicletta impermeabili non sono fatte delle membrane usate per le giacche o le scarpe tecniche, che sono anche un po’ traspiranti. Sono borse stagne, di materiale plastico o cerato che non lascia minimamente passare l’aria. Il che in un bagaglio non è sempre la scelta ottimale. Certo se si pensa a una vacanza nel grande Nord Europa dove i giorni di pioggia possono essere la regola anche in estate, allora ci vogliono (e potrebbero non bastare). Se si pensa a un tour estivo nel sud Italia, dove al massimo si potrebbe incappare in un acquazzone rinfrescante, allora forse possono bastare le borse waterproof, che sono di tessuto tecnico rinforzato con un trattamento DWR, resistono a una debole o breve pioggia, si asciugano più rapidamente sia dentro che fuori e non sono a rischio muffe. Poi il trucco è sempre quello di imbustare tutto ciò che non si vuole bagnare in buste impermeabili singole, dai semplici e sempre pratici sacchetti sottovuoto ai pack liner.
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