Il coast to coast italiano in bici lungo il Parallelo 43 è un viaggio meraviglioso nel Centro Italia che si può fare in 7 giorni a tappe nella traversata di Marche, Umbria e Toscana.
La geometria definisce una linea come un insieme di punti allineati tra loro in un’unica direzione. E con la mia bicicletta, facendo un vero e proprio coast to coast italiano, ho voluto seguire nel concreto la linea più magica ed energetica di tutte: il parallelo 43.
Il parallelo 43 è infatti un filo rosso di energia e spiritualità che collega il mondo: su questo parallelo sorgono Medjugorje, Lourdes, Santiago di Compostela e guardando l’Italia Assisi, la città di San Francesco.
Questa linea in Italia collega Grottammare, nelle Marche, a Follonica, in Toscana, passando per l’Umbria e toccando tanti punti che ho voluto visitare personalmente in una settimana di viaggio, percorrendo poco più di 700 km per un totale di 7mila metri di dislivello complessivo. E ora ve li voglio raccontare: ogni punto di questa linea immaginaria merita davvero una visita.
Coast to coast italiano in bici dalle Marche alla Toscana, le tappe lungo il Parallelo 43
La partenza è stata da Grottammare, nelle Marche. Qui c’è un vero e proprio monumento dedicato al Parallelo 43, realizzato da un’associazione culturale che si occupa di questa magica linea. Già dalla partenza si capisce subito che il viaggio non è una passeggiata: abbandonate le dolci pendenze che risalgono dal mare, inizia un saliscendi con pendii ripidi – quindi salite e discese pesanti – e una natura selvaggia e a volte spinosa, ma assai panoramica.
Ho attraversato territori completamente disabitati, con casolari abbandonati spesso danneggiati dal terremoto del 2009.
Soprattutto dopo Ripatransone per almeno due ore non ho incontrato anima viva: solo gigantesche distese di vegetazione (munitevi quindi di acqua!). La prima tappa è stata quindi Serrapetrona, 474 metri sul mare e proprio sul parallelo 43, città famosa per la sua Vernaccia Docg a cui sono dedicate tantissime sagre paesane. E’ un paesino incastonato tra le montagne, colorato e storico, che regala un’atmosfera medievale e romantica.
I Monti Sibillini e l’Umbria
Da questo paesino si parte per poi avvicinarsi ai monti Sibillini (quota 860 metri). Panorama degno di nota quello che si incontra a Colfiorito, altipiano colorato tra campi di pomodori e di patate in fiore, dove inizia l’Umbria. L’Umbria è una terra sicuramente meno selvaggia delle Marche, sia per vegetazione sia per i panorami più regolari, ma comunque lontana dalla mano dell’uomo che si evince esserci stata solo nel suo solenne e sacro passato – che regala architetture fantastiche e storiche – e molto meno ora – le strade sono ricoperte di buche.
Da Colfiorito la salita si ferma ed è solo discesa verso le note città di Foligno, Spello e Assisi, dove la storia parla ad ogni turista attraverso chiese, cattedrali, bandiere del palio. Ed è stata proprio la città di San Francesco la mia seconda tappa, con la sua cattedrale sacra e le sue viuzze piastrellate e storiche che hanno conquistato tutto il mondo. Assisi, città di frati, santi, pellegrini, sorge proprio sul parallelo 43, la cui energia la si può percepire anche solo passeggiando per strada tra bambini, fedeli, gatti e turisti da tutto il mondo.
Il lago di Trasimeno: un tuffo nel passato
La terza tappa invece prevede una pedalata quasi in pianura fino a Perugia, dove di colpo si sale di 300 metri, per tuffarsi poi sul lago Trasimeno: qui si incontrano paesini dall’atmosfera anni ’50, con i locali che si gettano dentro al lago a fare il bagno all’ora del tramonto.
La genuinità e la cucina di lago la fanno da padrone, soprattutto a San Feliciano, dove mi sono fermata a dormire, una località senza troppo turismo. Di fronte a San Feliciano, inoltre, c’è Isola Polvese: facilmente raggiungibile con un traghetto, offre ai visitatori spiagge in cui rilassarsi e una folta vegetazione dove perdersi in avventurose camminate.
Val d’Orcia: Montalcino città da non perdere
Arriva poi il gran finale: l’entrata in Toscana, l’ultima regione toccata dal parallelo 43, dove tutto si trasforma in un’opera d’arte. Qui la mano dell’uomo, la natura e la cultura millenaria si fondono creando un equilibrio perfetto dal punto di vista estetico: le strade sembrano dipinte, le colline sono dolci e colorate d’oro e del famoso terra di Siena, i cipressi spuntano dal terreno in modo regolare, contornando con le loro alte chiome la via da seguire. Tutto i un attimo diventa regolare ed armonico e la natura, seppur preponderante, diventa accogliente e non aggressiva.
La prima città toscana incrociata è Chianciano, da dove parte una salita molto ripida, che corrisponde alla vecchia Aurelia. Ma da qui si prosegue con una lunghissima e meravigliosa discesa, non troppo pendente, fino a La Foce, dove si entra nella riserva naturale Lucciola Bella. E infine, ecco il paradiso: la Val D’Orcia, un vero e proprio spettacolo per l’anima e per gli occhi.
Una volta superato San Quirico D’Orcia si entra nella patria del vino: Montalcino, la mia quinta tappa. Un borgo che svetta a 567 metri di altitudine e attorno a lui vigneti curatissimi e verdissimi, diventati popolari nel mondo. Assolutamente da vedere ed assaporare con tutti e cinque i propri sensi.
La discesa verso il mare: da Roccastrada a Follonica
Da qui ho poi attraversato cittadine ricche di fascino storico, arroccate tra i monti dalle pendenze più regolari: Civitella Marittima, Roccastrada, un continuo saliscendi in bici fino a raggiungere un agriturismo sperduto (i Pereti), vicino a Roccatederighi, la mia sesta tappa. Per la serie il caso non esiste e il Parallelo 43 è davvero una linea magica… l’agriturismo è di proprietà di uno sciamano che spesso organizza riti al suo interno perché sente un’energia particolare. Così abbiamo controllato insieme il Gps: sorgeva sul 43° parallelo, perfettamente.
Da questo punto in 30 chilometri di discesa si raggiunge facilmente Follonica, cittadina variopinta e turistica sul mare, che ha messo il punto su questa mia avventura in bicicletta attraversando l’Italia lungo il parallelo 43.
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