Non è vero che per vedere panorami meravigliosi in bicicletta e allenarsi in maniera efficiente bisogna per forza fare un sacco di chilometri. Una dimostrazione è la salita che porta dalla città di Verona al rifugio Lausen, sui Monti Lessini, dove quest’anno si è svolto il Bam, raduno di cicloturisti da tutta Europa, a cui ho partecipato.
Si tratta di 40 km, solo una piccola parte sterrata, che però prevedono 1.110 metri di dislivello. La gamba si farà sentire, così come il fiatone, ma non temete: sarete ripagati da tutta la fatica grazie a dei panorami da cartolina, tra montagne, boschi, vallate e paesini caratteristici.
Ecco qualche consiglio su come godervi al meglio questa esperienza, grazie all’itinerario studiato proprio dagli organizzatori del Bam, per regalare a tutti i partecipanti emozioni anche durante il viaggio d’arrivo verso uno dei più bei rifugi dei Lessini.
Itinerario in bici da Verona ai Monti Lessini
L’itinerario parte proprio dall’Arena di Verona, in modo da poter ammirare in tutta la sua maestosità la città più romantica del mondo.
Da qui si punta verso l’esterno delle mura, in modo da imboccare la pista ciclabile che le circonda e che vi porterà fino al ponte sull’Adige verso le montagne, facendovi vedere le architetture storiche della città di Romeo e Giulietta e l’impeto del fiume che attraversa Verona.
Si punta poi verso Montorio, per proseguire verso Mizzole e imboccare via Squaranto. Da qui partirà una strada lunga, senza deviazioni, in mezzo al verde, alle vigne, a boschi selvatici e leggermente in salita. Una sorta di antipasto che vi farà capire cosa vi attende.
A circa 18 km dal centro di Verona, fate una sosta alla Locanda Al Confin, prima di imboccare il tornante in salita che vi troverete alla vostra destra. Fate rifornimento di energia, perché da qui non vedrete più discesa fino al rifugio. La pendenza non è difficile (circa 7-8% di media), ma non c’è mai riposo.
La cosa bella è che tutti i tornanti fino a San Rocco sono tutti all’ombra: nelle giornate più calde sarete protetti da una folta vegetazione, dato che questa strada pittoresca passa proprio attraverso il bosco, regalandovi profumi e atmosfere da sogno.
Una volta arrivati in cima alla salita incrocerete la statale che vi porterà in qualche minuto a San Rocco, un bellissimo centro abitato, con una chiesa, una piazza e una terrazza affacciata sulle montagne. Incrocerete qualche ristorante, delle malghe, tantissimi rivenditori di prodotti genuini, ma soprattutto tantissime mucche che pascolano in libertà lungo i pendii e immerse nel verde. Poche le auto che si incrociano: la zona è poco abitata e i turisti arrivano qui prevalentemente in moto o, soprattutto, in bicicletta.
Da San Rocco si resta più o meno sulla cima del crostone della montagna, sempre un po’ in salita, ma con percentuali tranquille, del 4-5%. La pendenza invece inizia ad alzarsi più ci si avvicina a Velo Veronese, l’ultimo paese abitato prima di raggiungere la strada che vi porterà al rifugio. Non sono salite continue, ma quel saliscendi spaccacambe e molto allenante.
Non a caso per fare circa 10 km ci impiegherete un’ora, o forse anche qualche minuto di più se non siete allenati: è davvero tosto questo percorso.
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Da Velo Veronese al rifugio Lausen
Superate il centro di Velo Veronese, pieno di localini molto graziosi, e poi imboccate la stradina che già dal nome è un programma: contrada Purga. Dopo un brevissimo tratto in discesa vi aspetterà la famosa salita per raggiungere il rifugio Lausen, di cui tutti i cicloamatori che partecipano al Bam parlano: un chilometro che arriva anche al 20%, lastricato in cemento, che metterà alla prova anche i ciclisti più esperti.
Lasciate la bici da strada e spingetela, la gravel solo se siete davvero molto allenati: l’unico modo per raggiungere il rifugio senza mettere per terra i piedi è quello di usare una mountain bike e il rapporto più leggero.
Una volta arrivati in cima, il sogno: il rifugio Lausen è davvero spettacolare, dislocato su più livelli della cima della montagna, con prati immensi dove campeggiare, un panorama sulle prealpi mozzafiato, l’aria fresca e il sole caldo, animali che pascolano e tanti giochi e divertimenti per grandi, ma anche per i piccini. E’ un luogo adatto per famiglie e tutti i viaggiatori amanti della natura selvatica. Da conoscere, assolutamente, il gestore del rifugio, che spesso vedrete in Kilt: Danny Zampiccoli.
Bam, il raduno dei cicloturisti
Questo in una giornata normale. Durante il Bam, invece, è tutto ancora più bello: vedrete centinaia di tende canadesi montate sui prati, giramondo che raccontano le loro avventure su due ruote per tutto il mondo, sogni, musica, emozioni, esperienze. E tanto divertimento.
Il Bam è infatti il raduno dei cicloturisti da tutta Europa, che quest’anno, causa Covid, è stato realizzato nella versione più intima del Camp Fire: poteva partecipare solo chi aveva la propria tenda per dormire. Circa 600 persone, che si sono date appuntamento per sognare insieme e pianificare le nuove avventure in bicicletta in giro per il mondo, studiando e incontrando produttori di bici (erano presenti Scott, Bergamont, Felt) di bikepacking e attrezzature da campeggio (Miss Grape e Ferrino) e tanti, tantissimi avventurieri che hanno incantato tutti con i loro racconti estremi.
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