La guida al Bikepacking: cosa serve, come organizzarsi, che bici usare

La guida al bikepacking, dalla bici da usare a come sistemare le borse e cosa portare con sé all'insegna di necessario e leggero

La guida al Bikepacking con le bici gravel

Le bici gravel sono perfette per il bikepacking, dalle piccole avventure quotidiane a veri e propri viaggi lunghi centinaia se non migliaia di km. Ma affinché pedalare sia davvero divertente, occorre che la bici sia anche perfettamente preparata: dalla scelta delle borse al modo in cui riempirle, fino a cosa portare e cosa lasciare a casa, ecco la nostra guida al bikepacking.

La guida al Bikepacking con le bici gravel

Intanto, per cominciare, cosa si intende esattamente per bikepacking? Volendo dirla in poche parole, è il punto di incontro tra il ciclismo fuoristrada e i viaggi zaino in spalla. Cioè bike + backpacking. Cioè tutta la libertà dell’escursionismo di più giorni in backcountry da godere in sella alla propria bicicletta. Nel modo più agile ed essenziale possibile. E la differenza con il cicloturismo? Per molti, trattandosi in ogni caso di viaggi di più giorni, non c’è differenza, ma se proprio la si vuole trovare il bikepacking comincia laddove finisce la strada e si ferma il cicloturismo e comincia la vera avventura. Opinabile, ma se vogliamo trovare una definizione e distinzione può essere questa.
Vediamo quindi i 5 consigli per cominciare con il bikepacking e la lista essenziale ed esaustiva di cosa portare e cosa lasciare serenamente a casa.

La guida al Bikepacking con le bici gravel

Il più piccolo possibile, il più necessario possibile

Questo è il credo, scolpito nella pietra, di ogni bikepacker: qualunque cosa porti con te deve essere piccola e necessaria. Il più possibile piccolo (e leggero), il più necessario possibile. Il resto è superfluo. Come decidere cosa portare? Facendosi poche semplici domande: cosa mi serve veramente? Oppure: cosa posso tralasciare in caso di necessità? E quale oggetto o prodotto può ridurre ingombro e peso?

Cosa serve, e cosa portare, dipende sostanzialmente dall’itinerario, e dallo stile con cui lo si vuole affrontare. Ma in puro stile bikepacking significa sostanzialmente avere con sé da dormire, da mangiare e da bere. Cioè da soddisfare i bisogni primari. Può bastare anche un sacco a pelo, ma oggi ci sono tende e materassini specifici per il bikepacking, leggerissimi e compatti, che possono stare tranquillamente in una delle borsa da bici. Idem per i set di fornelletto, pentolino e posate con cui prepararsi i pasti. La considerazione alla fine è molto semplice: ogni etto di peso in più, è un etto di peso da spingere con le proprie gambe. E se si può lasciarlo a casa, è meglio farlo.

 

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Distribuisci il peso uniformemente

La distribuzione del peso nelle varie borse è un’arte . Un’arte che si impara sbagliando e viaggiando. Chiunque ha buoni consigli su come organizzare il materiale tra le borse, ma poi alla fine ciascuno di noi ha il proprio stile di pedalata e deve fare i conti con le proprie sensazioni. In ogni caso alcuni principi sono sempre validi: meglio distribuire il peso in modo uniforme ed equilibrato che avere tutte le cose pesanti in un’unica borsa; il peso sulla forcella anteriore, dove molte bici gravel hanno i punti di fissaggio per le borse, influenza inevitabilmente la pedalata e la guida della bicicletta; il portapacchi non sarà bellissimo, ma a mali estremi rimane il modo migliore per distribuire il peso laddove è più controllabile su una bicicletta, cioè il retrotreno (sì, il portapacchi sarebbe più da cicloturismo che da bikepacking, ma moltissime gravel hanno i punti di fissaggio per il portapacchi proprio per questo genere di viaggi).

 

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Tante borse, tanti vantaggi

Ci sono borse praticamente per ogni punto del telaio: manubrio, sellino, tubo orizzontale, forcella anteriore, portapacchi posteriore. La regola precedente dice di distribuire bene i pesi in modo equilibrato. Il consiglio in più è quello di mettere le cose pesanti vicino al telaio, e quelle più leggere lontane. Le borse limiteranno l’effetto pendolo, la bici ne guadagnerà in controllo del baricentro. Che comunque non sarà come su una bici nuda e cruda, ma ogni grammo sistemato bene è una vibrazione in meno del telaio.

Le borracce sul telaio sono proprio necessarie?

Sì, le borracce sul telaio sono parte dell’iconografia classica delle biciclette, anche se non soprattutto delle gravel. Ma per il bikepacking è proprio necessaria questa soluzione? Intanto, già con la borsa da telaio che si fissa al tubo orizzontale lo spazio per le borracce rischia di esaurirsi. E poi un trucco da veri bikepacker è quello di usare le borracce nel portaborracce da telaio per infilarci ciò che è bene avere sempre a portata di mano (la giacca antivento / antipioggia, il multitool, la camera d’aria di scorta, etc). Un piccolo borsello sempre a disposizione.
Ma quindi come fare per l’acqua? C’è chi si dota di marsupio con la sacca idrica (ormai lo producono tutti, come questo), chi di zaino idrico (ma bisogna fidarsi molto della propria schiena) e chi impara dai trailrunner e usa i gilet con il portaborraccia (idem per le considerazioni sulla schiena).

Evita gli zaini pesanti

A proposito di fidarsi troppo della propria schiena. Per quanto possa sembrare allettante riporre i bagagli più pesanti nello zaino, questa è davvero una soluzione poco pratica e poco consigliabile durante i lunghi viaggi in bicicletta. Perché con uno zaino pesante sulla schiena il baricentro diventa come lanciare i dadi, condurre la bici diventa ancora più complicato e sì, i problemi muscolari alla schiena sono sempre in agguato.

Che bici per il bikepacking? E cosa portare?

L’abbiamo già scritto senza dirlo: le bici gravel sono la quintessenza del bikepacking, perché danno la libertà di passare dalla strada all’off road, perché sono tanto robuste quanto agili, e perché hanno già le necessarie predisposizioni. E se come detto non esiste un unico metodo per caricare la bici, tuttavia, alcune regole di base evitano brutte sorprese sulla strada.

La guida al Bikepacking con le bici gravel

Prima regola: la posizione del sellino e il movimento della pedalata non devono essere modificati per il bagaglio. Se qualcosa è d’intralcio, bisogna trovare una sistemazione diversa.
Fissare un massimo di circa un terzo del bagaglio al manubrio e alla forcella, in modo da non interferire con lo sterzo.
Mettere il peso il più basso possibile per mantenere dinamico il baricentro.
Prima di partire controllare brevemente la perfetta disposizione delle borse. Se si è preso qualcosa da una borsa, ad esempio, questa potrebbe essere diventata più instabile e intralciare i raggi, i freni o le pedivelle.
Più un oggetto è pesante, più vicino dovrebbe essere fissato al centro della ruota. Anche all’interno di una borsa, è importante imballare oggetti voluminosi verso il centro e vicini al telaio.
Considera anche gli ingombri in larghezza. I percorsi off-road possono attraversare stretti passaggi di roccia o sterpaglia, quindi nulla dovrebbe essere più largo del manubrio.
Attenzione alle borse da manubrio sulla bici gravel: se la borsa è troppo larga o non è ben fissata, le punte delle dita possono essere schiacciate o le leve dei freni bloccate.

Lista di cosa portare e cosa no

Abbigliamento per tutte le condizioni probabili, possibilmente che sia comprimibile, compattabile e leggero
Strumenti e materiali di riparazione, in particolare per pneumatici e catena
Piccole cerotti e crema solare
Articoli da toeletta compatti come un asciugamano in microfibra
Illuminazione di emergenza come una headlamp e/o indumenti riflettenti
Borsa per soldi, preferibilmente impermeabile o in una tasca con cerniera con documento d’identità, contatto di emergenza, bancomat, contanti a seconda della regione e monete, ad es. per distributori automatici
Una pompetta per gonfiare gli pneumatici (verificando se si tratta di “tubeless”, che richiedono pompe speciali)
Multitool con attrezzi per bici
Fascette/nastro 3M
Powerbank con cavo
Occhiali da sole
2 – 4 cinghie di ancoraggio leggere
Lucchetto per biciclette
Barrette o gel di emergenza contro i morsi della fame
Una mappa con un percorso approssimativo tracciato nel caso in cui la navigazione GPS fallisca
Un fischietto per le emergenze in luoghi remoti

Credits photo: Ortlieb

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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