La Valdobbiadene, terra di Prosecco, è uno dei luoghi migliori d’Italia per fare percorsi in bici, pedalando in Veneto sulle strade del Giro d’Italia tra le vigne e la cultura di questo vino Docg. Un’avventura sportiva molto leggera che si può fare in bici da turismo, gravel, bici da strada e mountain bike (se volete fare qualche deviazione offroad sui colli del Prosecco).
Un giro in bici in Veneto tra i più entusiasmanti che si possono fare. Un’idea anche epr una vacanza in bici in Veneto, un centinaio di km più a sud.
L’itinerario che vi racconto per scoprire le colline di Conegliano Valdobbiadene in bici, quindi, unisce esattamente queste cose: la bellezza delle colline, il loro prodotto per eccellenza, il Prosecco, e i servizi per i ciclisti nonché le esperienze legate al Giro d’Italia da vivere in sella alle proprie due ruote.
Valdobbiadene in bici, percorsi nelle terre del Prosecco
Scherzando, ma forse nemmeno troppo, un albergatore delle colline di Conegliano – Valdobbiadene mi dice ricevendomi: “Benvenuta nella terra del Prosecco e delle Pinarello”. E non c’è ombra di dubbio che questo territorio sia legato ai prodotti di eccellenza e qualità che l’hanno reso famoso nel mondo, ovvero il Prosecco, dove qui diventa Valdobbiadene Docg, e l’accattivante design delle bici da corsa made in Italy. Senza dimenticare il legame con l’evento ciclistico per eccellenza, il Giro d’Italia, che ogni anno passa per queste terre disegnando nuovi itinerari e anche a ottobre 2020 sarà protagonista con la tappa crono tra le colline.
A queste due P però ne aggiungerei altre due. Una è quella di Patrimonio Unesco: queste splendide colline, che sembrano ricamate dalle vigne, infatti sono entrate a far parte dei panorami tutelati dall’Unione Europea.
La seconda, infine, è quella di Passione: ogni persona che incontrerete viaggiando in Valdobbiadene è innamorata del proprio territorio e ci mette anima e cuore per promuoverlo accogliendo i visitatori e proponendo attività avventurose, culturali o enogastronomiche particolari e piene di personalità.
Il percorso che racconto è lungo 80 km, con un dislivello di 1200 metri. Le strade che ho percorso erano tutte asfaltate quindi si prestano bene per una bici da strada (ecco cosa devi sapere prima di comprarne una), anche se volendo con una gravel (qui spieghiamo perchè varrebbe la pena averne una) si possono percorrere strade secondarie in mezzo alle vigne, meno trafficate e più suggestive.
In qualsiasi caso, non abbiate paura di perdervi e provare strade avventurose in mezzo a questo panorama fantastico: tutte le P che ho elencato sopra, infatti, possono essere racchiuse in un’unica grande A di Accoglienza, davvero incredibile in questo territorio.
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La strada Bassa e la strada Alta del Prosecco
Il mio tour inizia da Follina, borgo inserito tra i “Borghi più belli d’Italia”, e in particolare dall’Hotel Villa Abbazia: unica struttura a cinque stelle della zona che mette a disposizione dei propri clienti una guida cicloturistica professionale di Italy Cycling tour. Ed è stata proprio la guida di Ale Bomba a condurmi per i percorsi più scenografici del Valdobbiadene: abbiamo percorso prima la strada del prosecco “bassa”, ovvero quella che passa per Bigolino e dove si raggruppano le grandi maison (da Bisol a Bortolomiol, da Val d’Oca alla locanda di Villa Sandi).
Poi quella “alta” ovvero quella che passa per la collina del Cartizze, 108 ettari che valgono milioni in quanto l’unico territorio in cui si può coltivare l’uvaggio per realizzare questo vino, che può essere prodotto per disciplinare solo all’interno del territorio comunale di Valdobbiadene.
Tour in bici fra le vigne di uva glera
Non appena si esce dal paese e dalle sue dimore storiche, tra cui la famosa Abbazia assolutamente da visitare, si capisce perfettamente perché le colline di Valdobbiadene hanno conquistato la tutela Unesco: la glera, il vitigno che dà origine al prosecco, ricama letteralmente le pendenze con le sue foglie, regalando dei panorami che restano indelebili nella memoria e nel cuore.
Tre sono le caratteristiche principali del territorio: la conformazione a dorso di maiale delle pendenze, hog back, che determina la presenza di rilievi scoscesi e quindi percorsi divertenti per le biciclette e punti panoramici mozzafiato; poi il ciglione, ovvero il tipo di terrazzamento che utilizza terreno con erba e non pietra, regalando colori accessi e sfumature verdi smeraldo a tutte le colline; infine il paesaggio a mosaico, dato dalla parcellizzazione delle vigne, che crea geometrie che incantano l’occhio.
Dove fermarsi a mangiare nelle osterie in Valdobbiadene
Tra una curva, una salita e una discesa, è obbligatorio fare tappa alla famosa Osteria senz’Oste, locale che sorge nel punto più alto della collina del Cartizze, poco più di 350 metri sopra il livello del mare, e la punta della famosa piramide del Prosecco, che inizia dalla base del Doc, per arrivare alla Docg Valdobbiadene e infine al Cartizze.
Qui ci si potrà sedere su una terrazza naturale affacciata sui colli ammirando il panorama, bevendo ottimo vino e stuzzicando formaggi e salumi servendosi da soli, anche in epoca di Covid visto che il proprietario ha fatto produrre distributori monouso di bicchieri e bottiglie. Un’idea che ha reso Cesare De Stefani, il suo ideatore, famoso in tutto il mondo (puoi vedere la nostra intervista su You Tube).
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La salita del Prosecco (e del Giro d’Italia)
Conclusi gli itinerari tra le colline dove a ottobre si svolgerà la crono del Giro d’Italia, è arrivato il momento di fare un po’ di pianura attraversando borghi storici (non perdetevi Cison di Valmarino e Mura, un piccolo borgo che sembra una bomboniera) per preparare la gamba a una salita storica considerata simbolo della strada del Prosecco: il Muro di Cà del Poggio, a San Pietro di Feletto
È un tratto di 1159 metri con una pendenza con punte del 19% che per ben quattro volte è stato protagonista al Giro d’Italia (e lo sarà anche quest’anno) ed è simbolo anche della Prosecco Cycling, evento che unisce il ciclismo all’enogastronomia attraversando questi splendidi territori (dalla Locanda Villa Sandi, che diventa quartier generale delle varie squadre, a Cà del Poggio).
Una salita che toglie letteralmente il fiato, nonostante non sia troppo lunga, come invece lo è il vicino passo di San Boldo, un tratto di 10 km i cui tornanti passano in mezzo alle gallerie per raggiungere la provincia di Belluno.
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Dove fermarsi a dormire in Valdobbiadene, l’hotel per ciclisti
Ma a concludere questa fatica c’è una dolce sorpresa: l’hotel Cà del Poggio, che accoglie i ciclisti con una piscina riscaldata a sfioro, affacciata sullo splendido panorama delle colline del Prosecco e dotata di ogni genere di servizio per gli amanti della bicicletta (anche quello di noleggio di E-bike per chi non vuole provare la brezza del Muro di Cà del Poggio).
Qui puoi verificare prezzi e disponibilità dell’hotel e prenotare un soggiorno con Booking.
Picco Rolle e Pizzo Zuel in bici
Da qui, per tornare verso Follina, vi consiglio di passare per un’altra città del vino, ovvero Refrontolo (famosa per il Passito Docg, vino dolce ricavato dal marzemino).
Attenzione a non degustare troppo perché la salita non è ancora finita: bisogna attraversare i picchi di Rolle e Zuel di Qua prima di dichiararsi vincitori.
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