Andare dall’Alta Badia a Cortina con gli sci è un viaggio tra tradizioni e culture diverse, un itinerario a tappe che apre la porta a diverse esperienze. In meno di 4 ore – oppure, se lo si desidera, in più giorni, dedicando il giusto tempo ad ogni area – si attraversano i confini invisibili tra l’Alto Adige e il Veneto e viceversa, unendo skiaree e soprattutto territori. Dai paesi dell’Alta Badia si raggiunge la località Armentarola dove ad attendere ci sono pulmini che portano in cima al passo Falzarego. Da qui si raggiungono l’area Lagazuoi, l’area 5 Torri e – attraverso il nuovo Cortina Skyline – l’area delle Tofane, per poi proseguire verso Faloria e Ra Valles.
Dall’Alta Badia a Cortina con gli sci: un viaggio tra tradizioni e culture diverse
È questa la bellezza di questa proposta: si tratta di un viaggio tra tradizioni e culture diverse, dal ladino al bellunese, dalle cime intorno al Sellaronda alle sagome inconfondibili delle Dolomiti, scoprendo mondi differenti dal punto di vista dei paesaggi, delle piste, delle tradizioni gastronomiche e perfino della lingua.
Il percorso
Si parte dal cuore dell’Alta Badia, a Movimënt, l’altipiano a 2000 metri di altitudine accessibile unicamente con gli impianti a fune, nell’ottica di liberare le montagne dal traffico delle auto. Alle 8.30 da La Villa si sale a Piz La Ila, si scia sulla pista Bamby e con la seggiovia si raggiunge il collegamento La Fraina – Armentarola, dove troviamo il servizio di taxibus per il passo Falzarego. È la porta di accesso fino a Cortina Skiword e a Col Gallina, dove tradizionalmente si inaugura la stagione invernale.
Si prosegue verso Bai de Dones, e poi giù fino a Son dei Prade a bordo della nuova cabinovia Cortina Skyline, che collega la ski area delle Tofane e quella di 5 Torri con un viaggio a volo d’angelo di quindici minuti. Da Son dei Prade si prende la seggiovia Olympia per risalire. La pista Coston del Falco permette di spostarsi verso Rumerlo, dove parte la Tofana Express (seggiovia a sei posti). Si scia così fino a Pié Tofana e si prosegue giù per il Muro de Ra Cioures in direzione Colfiere: la stazione intermedia della Freccia nel Cielo, la cabinovia che permette di “ricircolare” costantemente sulle piste in quota.
Nell’area delle Tofane esploriamo le piste dei Mondiali – e delle future Olimpiadi invernali. A questo punto possiamo continuare a sciare lungo le piste di Faloria, dove c’è abbondante neve fino a maggio, oppure prendere la Freccia nel Cielo per raggiungere Ra Valles. Da Ra Valles si scende lungo la Forcella Rossa – una pista nera così difficile da avere un vero e proprio fan club dedicato– fino a Pié Tofana. Un altro giro sulla seggiovia Rumerlo-Duca d’Aosta per prendere – dopo un tratto di pista Olympia – la Tofanina e lo skiweg in direzione Son dei Prade.
Qui si torna sulla Cortina Skyline fino a Bai de Dones, per dedicarsi all’area 5 Torri, servita dall’omonima seggiovia, dominata da guglie spettacolari. Senza dimenticare una discesa dalla pista Lacedelli, inaugurata per i mondiali 2021, si raggiunge le seggiovie Potor e poi Croda Negra, con l’omonima pista. Saliamo a Falzarego con gli impianti e puntiamo verso il Lagazuoi, accessibile in funivia. In cima troviamo il Lagazuoi Expo Dolomiti, area espositiva tra le più alte in Europa. Ecco che ritroviamo la pista dell’Armentarola, la più lunga di Cortina, immersa nel Parco Naturale di Fanes Sennes e Braies, vero “ponte” verso l’Alta Badia. Arrivati in fondo siamo di nuovo in territorio ladino.
Naturalmente il percorso può anche essere fatto al contrario, partendo dalla Freccia nel Cielo di Cortina per poi arrivare in Alta Badia, e rientrare nuovamente a Cortina.
Le “fermate” gastronomiche
Alta Badia
Qui la gastronomia ha un posto d’onore: in particolare a Movimënt, nelle aree di Piz Sorega, Piz La Ila, Col Alt, Pralongià e Boè si possono trovare, rifugi e rustici in pietra e legno raggiungibili, in inverno, con gli sci o gli impianti di risalita: sono 45 le realtà che operano sul comprensorio, raccontando attraverso i sapori e i prodotti locali le tradizioni del popolo ladino.
Tra i piatti che si possono gustare ci sono i canederli, grossi gnocchi di pane con speck bagnati nel brodo o nel gulasch, la panicia con turare, una saporita zuppa d’orzo tipica, i “cajencí”, mezzelune ripiene di spinaci, o bietola, e ricotta, i “tutres”, tortelli ripieni, per finire con dolci come lo strudel, i krapfen, il Kaiser Schmarren, frittata dolce, o la furtaia, frittella preparata colando l’impasto nell’olio bollente direttamente con un imbuto, arricchita da una spolverata di zucchero a velo o un cucchiaio di marmellata di mirtilli. Da oltre dieci anni la stagione in Alta Badia è scandita da Sciare con gusto: anche quest’inverno i protagonisti sono otto cuochi stellati, tra i quali ad esempio Massimiliano Alajmo e Ana Roš (entrambi insigniti di tre stelle Michelin), abbinati ad altrettanti rifugi sulle piste. Ogni chef ha preparato una speciale ricetta con materie prime di montagna, che viene proposta in tutti i ristoranti coinvolti: dopo una giornata sulla neve gli sciatori si rilassano sperimentando in tavola nuove proposte gourmet. Non solo: fino ad aprile i wine lover possono prenotare, in Alta Badia, gli appuntamenti con “Sommelier in pista”, e brindare con i migliori vini dell’Alto Adige. Accompagnati da una guida e un esperto sommelier si scia da un rifugio all’altro per conoscere le caratteristiche di ogni etichetta.
Cortina
La tradizione enogastronomica ampezzana riecheggia e si fonde con una sapiente rielaborazione dei grandi classici culinari. Partiamo dall’area del Lagazuoi, dove troviamo l’omonimo rifugio Lagazuoi, il più alto di Cortina, dove si gusta la cucina tradizionale ladina con influenze venete e sudtirolesi. Sulla terrazza presso la stazione a monte della funivia Lagazuoi, a 2732 di altitudine, ha preso piede il nuovo bar gourmet gestito dalla pasticceria Embassy di Cortina, una garanzia di qualità, perfetto per i dolci artigianali e per i prodotti salati. Ai piedi del Lagazuoi, il Rifugio Col Gallina è il primo ad aprire la stagione invernale, ed è una sosta perfetta per la colazione. Verso Ovest troviamo il Rifugio Averau, un locale storico della gastronomia ampezzana, con la sua classica ricetta dei ”cappelli d’alpino”, ravioli verdi ripieni.
In area 5 Torri sorge, ai piedi dell’omonima moderna seggiovia, la Baita Bai De Dones, con a fianco un laghetto: il nome è associato alle leggendarie anguane, fanciulle silvestri che abiterebbero lo specchio d’acqua. Salendo di quota il Rifugio Scoiattoli vanta un ottimo ristorante e anche una varietà di dolci fatti in casa da assaporare in terrazza, con vista sulle 5 Torri. Nell’area Tofane, alla partenza della seggiovia Socrepes, lo Chalet Tofane è un must per l’après-ski: non mancano lo champagne & oyster bar, i cocktail premium e tutta l’atmosfera di un club che nelle ore diurne diventa un apprezzato ristorante. Si affaccia invece sulle piste Druscié A e B, teatro delle gare della Coppa del Mondo di Sci e delle Olimpiadi, il Masi Wine Bar, che in pochi anni è diventato un punto di riferimento. Tutto qui ruota intorno al vino, a partire da un must della tradizione veneta come il risotto all’Amarone. Sopra al Masi una grande terrazza e un altro ristorante storico, il Col Drusciè 1778, con cucina tradizionale e italiana di alto livello. Con la Freccia nel Cielo si raggiunge anche la pizzeria più alta delle Dolomiti, la Capanna Ra Valles, con la sua terrazza circolare.
Un crogiolo di culture
La cultura ladina
Attraversare l’Alta Badia significa incontrare i Ladini, il più antico popolo reto-romanico dell’arco alpino, la cui storia si confonde con il mito e riaffiora nelle leggende locali. Questa eredità si esprime nella lingua, nelle ricette, nelle tradizioni – come l’artigianato – e nell’architettura, come appare evidente percorrendo la pista dell’Armentarola, che solca il “confine” tra l’ampezzano e l’Alta Badia. Tra una discesa e un pranzo in rifugio si incontrano les Viles, antichi insediamenti costituiti da masi in legno e pietra. Per approfondire questi aspetti si può visitare il museo Ladin Ursus ladinicus, a San Cassiano, dedicato soprattutto all’aspetto geologico della storia locale.
Lagazuoi EXPO Dolomiti
Un luogo unico al centro di un arcipelago di vette rocciose, a metà strada tra Cortina d’Ampezzo, la Regina delle Dolomiti, e l’Alta Badia. Lagazuoi EXPO Dolomiti è un concept che racchiude un osservatorio privilegiato sulla montagna e un polo espositivo di valenza internazionale. La struttura sorge nella stazione di arrivo della funivia Lagazuoi, a quota 2.732 metri, e attraverso le sue iniziative promuove un turismo differente, che pone al centro il rapporto tra uomo e ambiente.
Sulle tracce della Grande Guerra
Vicino a Cortina esiste una testimonianza unica, legata alla prima guerra mondiale: la sola postazione originale della prima linea raggiungibile con gli sci in inverno. Partiti dalla funivia Lagazuoi, si scende e si svolta subito a destra per trovare la postazione FW4, scavata in una cresta che i soldati italiani avevano chiamato Muraglia Rocciosa, una parete fortificata dagli austro-ungarici a difesa della forcella Lagazuoi. Ci troviamo in un’area di 5 km – tra il Lagazuoi, le 5 Torri, il Sasso di Stria e dal museo del Forte Tre Sassi – che costituisce il più grande Museo all’aperto della Grande Guerra, solcata da sentieri che collegano trincee e postazioni sui due fronti.
L’Osservatorio astronomico “Helmut Ullrich”
Siamo a Col Drusciè, dove l’inquinamento luminoso è scarso e il cielo è nitido e punteggiato di stelle. La struttura si trova alle pendici delle Tofane, a 1780 m di quota, ed è visitata annualmente da centinaia di appassionati, studenti e curiosi, che qui possono ammirare le meraviglie del cosmo da una postazione molto privilegiata.
Lo sci sulle piste mondiali
È proprio a Cortina, grazie all’occasione fornita dalle Olimpiadi del 1956, che è nato un concetto nuovo: attraverso la televisione il mondo ha “scoperto” la montagna dolomitica e gli sport invernali. E così lo sci in tutte le sue declinazioni è entrato nell’immaginario collettivo e nella cultura di questo territorio, plasmando la sua economia e il suo sviluppo. Da allora si sono susseguite tante grandi sfide agonistiche, come i Campionati mondiali di sci alpino 2021, che hanno permesso di rimodellare l’accoglienza turistica e sportiva del comprensorio. Si sono svolti nell’area delle Tofane, dove – a distanza di pochi anni – è possibile provare l’emozione di ripercorrere gli stessi tracciati dei grandi campioni. All’orizzonte si intravedono le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026, che sicuramente, come l’edizione del ’56, saranno uno spartiacque.
Da provare: le piste leggendarie
L’area di Movimënt offre 130 km di piste. A Piz la Ila, la Gran Risa è un’autentica leggenda per tutti gli appassionati: una delle piste più tecniche nell’ambiente della Coppa del Mondo di sci alpino, storico teatro delle più belle gare di parallelo e gigante. Con una pendenza media 36% e le sue curve sinuose, rappresenta una sfida anche per i più grandi campioni. Qui si son infatti dati appuntamento negli ultimi anni le più grandi star dello sci
Sempre in Alta Badia troviamo la pista Vallon Piz Boè, a Corvara. È una delle più famose di Dolomiti Superski, lunga più di 5 km e con un dislivello di quasi mille metri. Nella parte alta è nera e impegnativa, mentre diventa rossa nel secondo tratto.
Tra Cortina e l’Alta Badia si snoda la pista Armentarola, la discesa spettacolare di ben 8,5 km che dal Lagazuoi termina al rifugio Capanna Alpina. È l’unica a svilupparsi nel Parco Naturale di Fanes, Sennes e Braies, di fronte alle pareti della Cima Scotoni e del gruppo di Fanis e al maestoso Piz dles Conturines. Arrivati in fondo è possibile farsi trainare dai cavalli fino al ponte Sarè per poi entrare nell’area sciabile dell’Alta Badia.
A Cortina Skiword la pista Lagazuoi offre molto divertimento con i suoi cambi di pendenza, dossi e curve: tanti cambiamenti di prospettiva che regalano panorami sempre diversi. Si snoda la linea del fronte della Grande Guerra, e ancora oggi si possono osservare le trincee austriache sulla forcella e le trincee italiane in direzione Col Gallina.
È intitolata a uno dei conquistatori del K2 la pista Lino Lacedelli, una delle novità inaugurate in vista dei Mondiali 2021 e dei Giochi Olimpici del 2026. Variante della pista 5 Torri, è pensata per il training degli atleti e per l’attività agonistica, e costituisce un importante banco di prova per testare le proprie abilità.
Lo skiweg Croda Negra collega la zona di 5 Torri con Col Gallina, Falzarego e Lagazuoi. Grazie alla seggiovia biposto si sale attraverso la forcella per poi scendere tra panorami sensazionali con una piacevole pendenza fino al Col Gallina e da lì comodamente si raggiunge il passo Falzarego.
In area Tofana troviamo molte piste nere da provare. Sulla celebre Stratofana Olimpica, più nota come Olympia delle Tofane, protagonista della Coppa del mondo di sci femminile, scendeva l’agente 007 Roger Moore in “Solo per i tuoi occhi”: il suo tratto più spettacolare è lo Schuss di Pomedes. La pista Vertigine è una delle più selettive, così come la pista Labirinti, recentemente rinnovata, è un tracciato impegnativo, scelto per lo slalom gigante maschile dei Mondiali di sci Cortina 2021.
A dispetto del nome, la Forcella Rossa è nera, nerissima. Una delle ultime vere nere delle Dolomiti. Talmente adrenalinica che esiste un vero e proprio Club, gli “All Blacks – I Virtuosi della Forcella Rossa”, che richiede come requisito il completamento di 100 forcelle in una stagione.
L’area di Pocol è l’anello di collegamento tra la zona delle Tofane e la zona 5 Torri – Passo Falzarego – Lagazuoi per mezzo della nuova cabinovia Skyline. Presenta ottime piste blu nelle zone di Socrepes e Pocol per i più piccoli e per chi deve perfezionare la tecnica, mentre il campo scuola Baby è ideale per la Scuole Sci.
Shooting in alta quota: i panorami
Da fotografare o da contemplare in silenzio, sono tanti gli scenari di questo tour che meritano una sosta. A Movimënt si può ammirare il Boè, la cima più alta del gruppo del Sella, e naturalmente la montagna di casa, il Sassongher, vetta da dove si abbraccia tutta la Valle, o il Sas dla Crusc, il Sasso Croce, mentre in lontananza luccica il ghiacciaio della Marmolada. A Bioch e al Boè sono stati installati due punti panoramici, completi di pannelli e didascalie, per imparare a conoscere e a “chiamare per nome” le vette delle montagne.
A Cortina ogni area propone una visuale diversa. A partire dalle terrazze del rifugio Scoiattoli, del rifugio Averau, del rifugio Pomedes e del rifugio con terrazza circolare di Ra Valles. Lo Skiweg Croda Negra è una rilassante passeggiata sugli sci che permette di ammirare il Lagazuoi e le Tofane da un punto di vista privilegiato. Infine, lungo la pista Armentarola che dal Lagazuoi porta alla Capanna Alpina, si passa davanti alle cascate di ghiaccio, dall’atmosfera fiabesca, particolarmente apprezzate dagli scalatori.
Gli impianti: restyling e novità
La cabinovia Cortina Skyline, inaugurata a Natale 2022, è il nuovo collegamento tra le 5 Torri e le Tofane. In un quarto d’ora, comodamente e al caldo, ci si immerge nel panorama sorvolando la conca di Cortina e ammirando il Faloria, il Cristallo, il Pomagagnon e, a destra, Becco di Mezzodì, Croda da Lago, Lastron de Formin. Arrivati a Bai de Dones si può salire ancora con la seggiovia Scoiattoli e ammirare le vette dell’Averau e delle 5 Torri da una prospettiva vertiginosa.
Con l’inaugurazione della nuova seggiovia Ra Valles – Bus Tofana, nel 2022, è stato completato il rinnovamento della storica Freccia nel Cielo, porta d’ingresso alle zone più alte delle Tofane e di Ra Valles. Se l’impianto che arriva alla stazione intermedia, a Colfiere, permette agli sciatori di chiudere un piccolo anello in quota, senza dover ridiscendere a valle, l’ultimo tratto realizzato porta fino alla pista del Bus Tofana 2850, che rappresenta il punto sciabile più alto dell’area e offre una vista unica. Nell’ambito di questo restyling sono state rinnovate anche le piste Col Druscié A e Col Drusciè B.
Le principali innovazioni, a Movimënt, in Alta Badia, riguardano invece lo snow management, in cui il comprensorio è pioniere. Grazie al software SnowMan è possibile utilizzare le informazioni ricevute in tempo reale sulla qualità e quantità della neve per azionarli solo quando strettamente necessario. Il circuito di cannoni e lance che producono la neve programmata è infatti collegato direttamente con il sistema satellitare “SnowSat”, presente su tutti i gatti delle nevi. Una soluzione che permette di risparmiare acqua ed elettricità assicurando piste perfettamente innevate e prearate durante tutta la stagione.
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