Dove andare in montagna in Veneto?
La montagna in Veneto non è solo Cortina. E nemmeno solo Arabba nè Falcade. Anzi. Varrebbe certamente la pena frequentarla anche senza poter sciare, dato che non mancano le destinazioni alpine dove godersi la natura, fare sport all’aperto nella neve e rilassarsi, magari davanti al camino e con una buona grappa locale. Dove prenotare?
Dove andare in montagna a Natale in Veneto?
Vi proponiamo queste tre stazioni appena fuori dal circuito del turismo di massa.
1. Malga Ciapèla, Belluno
Malga Ciapèla, a quota 1450 metri, è una frazione di Rocca Pietore, l’ultimo paesino sotto la Marmolada, la montagna più alta delle Dolomiti con i suoi 3343 metri. Farsi una settimana di vacanza senza sci a Malga Ciapèla (con l’accento grave rigorosamente sulla e) sarebbe una scelta davvero alternativa ma altrettanto stimolante. In effetti, nonostante sia un paese nato e pensato per lo sci (la fantastica “pista Bellunese” che scende dalla vetta fino in fondo è lunga ben 12 km) c’è comunque molto da fare.
C’è un piccolo centro fondo ma c’è soprattutto molto da camminare. A 10 minuti di auto di distanza, raggiungendo il Passo Fedaia a 2000 metri di quota, c’è un bellissimo lago dove poter passeggiare nella neve e un paio di rifugi dove riscaldarsi con una cioccolata.
Dovremmo dirvi di fare attenzione perché la diga, all’estremità del lago, è già territorio trentino. Teoricamente non dovreste attraversare il confine nemmeno col pensiero.
Se vi piace camminare nella neve però, dovreste assolutamente vedere i Serrai di Sottoguda, uno dei segreti meglio tenuti di tutte le Dolomiti: immaginate una strettissima gola appena sotto il paese, con una parete di roccia alta 1000 metri totalmente coperta di ghiaccio da un lato e il precipizio sull’altro. In mezzo un sentiero non più largo di un paio di metri a strapiombo sul torrente dove normalmente ci passano anche gli sciatori.
Bisogna approfittare della loro assenza per camminare su questo sentiero lungo diversi chilometri. A metà strada, si incrocia un punto dove sarà facile vedere parecchi ice climber che arrampicano sulla parete di ghiaccio. Volendo, è anche possibile provarci in prima persona. Il sentiero è stato distrutto due anni fa dalla tempesta Vaia ma ora dovrebbe essere stato ripristinato: meglio andarci con le ciaspole.
Detto questo, con gli impianti fermi, la Malga Ciapèla è comunque il posto più apprezzato da ogni scialpinista: sono decine gli itinerari che si potrebbero seguire durante una vacanza, a partire da quello che supera il Paion e scende ad Arabba (meglio leggere qui prima di partire).
2. Auronzo di Cadore, Belluno
Non sono molti i comuni italiani con due laghi sul proprio territorio. Succede ad Auronzo di Cadore, ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo, dove nel fondovalle c’è il bacino omonimo mentre in quota, a 24 km d distanza dal centro (in effetti è più vicino a Cortina) c’è invece il lago di Misurina. Il paese si trova a 900 metri slm in un’area dove normalmente c’è sempre tantissima neve naturale. Si può camminare intorno al lago, si può camminare con le ciaspe (qui le chiamano così) sui numerosi sentieri che vengono battuti dai gatti dopo le nevicate (cosa che accade raramente in Italia) e che mirano verso rifugi sempre aperti.
Si può fare sci di fondo in un centro specializzato, divertirsi con lo slittino e perfino noleggiare una motoslitta. Vuoi un’escursione un po’ più impegnativa? Noi possiamo proporti anche questa. Quando si pensa però ad un panorama con un laghetto alpino, il primo nome che viene in mente è certamente quello del lago di Misurina, un piccolo gioiello tra le montagne che arricchisce l’esperienza del turista. Oltre che la classica passeggiata nella neve attorno al lago, in località Antorno viene rimossa la neve dal ghiaccio e c’è chi noleggia i pattini. Un’emozione incredibile.
3. Asiago, Vicenza
L’Altopiano dei Sette Comuni è una sorta di enorme catino naturale cghe sembra stato disegnato per la pratica dello sci di fondo. Questo è uno dei pochi posti dove lo sci di fondo è comunque prioritario su quello alpino, indipendentemente dalla chiusura degli impianti. Ci sono ben sei centri organizzati, con piste omologate che, nel loro totale sviluppo, arrivano a coprire 500 km di tracciati, come da Milano a Perugia.
Gli itinerari dello sci di fondo attraversano ampi pascoli e boschi sconfinati e al Centro Fondo Monte Corno, nel comune di Lusiana, si pratica anche la sera in una pista illuminata artificialmente. Escursioni con le ciaspole (da provare la scalinata di 4444 gradini sulla “Calà del Sasso“) e sci alpinismo sono all’ordine del giorno, così come le escursioni nelle malghe ad assaggiare il formaggio locale. Se non bastasse, ci sono sempre un sacco di posti in zona dove godere della cucina locale: qui, ad esempio.
Photo credit Regione Veneto, Asiago Turismo, Consorzio Auronzo Misurina
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