Il nome di Lenzerheide abbiamo imparato a conoscerlo perché questa località svizzera ospita da diverso tempo le finali della Coppa del Mondo di sci alpino. Molti però non sanno che questa località nella regione Albula (Canton Grigioni) è anche un posto fantastico e soprattutto vicino al confine, rendendo la località molto appetibile – anche per un solo weekend – almeno per buona parte del Nord Italia.
Lenzerheide: un paradiso dello sci (a due ore dall’Italia)
200 e passa km di pista su entrambi i versanti della valle: la notizia dell’anno sta nel fatto che è stata finalmente collegata alla vicina Arosa – località sciistica di lusso ad alta concentrazione di hotel 5 stelle – aggiungendo altri 70 km al domaine skiable.
Il collegamento tra i due comprensori sciistici avviene attraverso un’avveniristica “gondola”. Una funivia panoramica infatti collega le cime di due montagne diverse facendo un volo “senza piloni” di oltre un chilometro. Un brivido che vale il viaggio.
La pista più famosa di tutta la ski-area? Di sicuro è la Silvano Beltrametti (in onore di uno sciatore della nazionale svizzera rimasto paralizzato dopo un incidente durante una gara di CdM): una pista famosissima e paradossalmente (quasi) sempre chiusa: la Federazione Internazionale la prepara e la tiene “di scorta” nel caso salti all’ultimo momento un’altra gara per troppa o troppa poca neve. I turisti possono percorrerne poche centinaia di metri nella zona dell’arrivo.
Piste da sci fantastiche ma anche molte altre attività outdoor da praticare. Qui ad esempio il curling è tradizione e in centro ci sono diversi campi aperti al pubblico dove giocare o solo provare a lanciare le stone. Si pattina, ovviamente, nel periodo di Natale si gioca perfino a ice-tennis (pattinando su un campo ghiacciato), si va con lo slittino e ovviamente si fa sci di fondo. Qui ogni inverno ci sono numerose gare internazionali e i tiristi/atleti sgambettano su 56 km di tracciati, sia per il classico che per lo skating.
Ok, la Svizzera non è riconosciuta come una delle patrie della buona tavola ma per qualche giorno si possono provare volentieri piatti come il roesti con la carne salada secca (una sorta di bresaola locale) e i formaggi di malga stagionati. Sulle piste però il Rifugio Motta – gestito da una famiglia ticinese con la passione per i fornelli – potrà illuminare una giornata di nebbia con le zuppe di funghi servite in caratteristici pentolini e i piatti della tradizione alpina rivisitati e serviti direttamente nelle padelle.
> Iscriviti alla nostra newsletter compilando il form qui sotto!
Spoiler: ne mandiamo poche, ma buone!
©RIPRODUZIONE RISERVATA