I sentieri in Costiera Amalfitana sono forse la sorpresa maggiore di questo paradiso terrestre in Campania. Potete stare al mare, o passeggiare per le vie dei borghi, oppure infilare un buon paio di scarpe da trekking, riempire lo zaino e partire alla scoperta di un altro aspetto di questa zona della Campania: vi troverete limoni al posto di faggi e abeti, il mare che si confonde con il cielo al posto del granito delle montagne.
5 sentieri in Costiera Amalfitana davvero panoramici
E una serie di sentieri e mulattiere storiche, tracciati quando la strada sul mare non esisteva e l’unico modo per muoversi lungo la Costiera Amalfitana era valicare i promontori, da percorrere alla ricerca di paesaggi mediterranei, caldi, pieni di colori e profumi naturali.
1. Da Pontone ad Amalfi, nel vallone delle Ferriere (o dei Mulini)
Chiamatelo vallone delle Ferriere, per via dei ruderi di antiche ferriere medievali, o chiamatelo vallone dei Mulini, che si trovano nella parte finale del percorso; di fatto questa bella camminata nei boschi di felci solcati da ruscelli scende dai monti Lattari fino ad Amalfi.
Anche in questo caso si parte da Pontone, frazione di Scala, imboccando la mulattiera che inizia nella piazza centrale e, dopo aver tralasciato alcune ripide scalinate sulla destra, supera un arco. Appena dopo sulla sinistra c’è la scalinata che porta ad Amalfi, ma è preferibile proseguire per la salita tra limoni e vigneti, che sale fino a un acquedotto e poi alla prima ferriera e al torrente Canneto: da qui la strada è tutta in discesa fino ad Amalfi, a meno che non vogliate prendere l’impegnativa deviazione per la Riserva Integrale dove, grazie al particolare clima, vive ancora la felce Woodwardia Radicans, sopravvissuta all’epoca delle glaciazioni.
La Riserva è chiusa, per preservare la flora, ed è ovviamente vietato cogliere qualsiasi pianta.
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2. Da Scala alla torre dello Ziro
Una piacevole camminata di un paio d’ore, poco impegnativa dal punto di vista del dislivello, ma con il solito, impagabile panorama e un arrivo carico di storia: la Torre dello Ziro, una volta inglobata nelle mura del granducato di Amalfi, era una delle torri d’avvistamento costruite in tutta la Costiera per intercettare le navi saracene in arrivo dal mare.
La passeggiata parte da Pontone, frazione di Scala, e dalla piazzetta del paese prosegue sulla scalinata di via Fritto e poi lungo la strada fino alla scalinata che indica la direzione per Atrani: da qui si seguono le indicazioni per la Torre fino a quando si giunge alla pineta e alla scala che preannunciano la torre. Se vi pare abbia un’aria sinistra, è perché qui fu imprigionata Giovanna d’Aragona detta la ‘Pazza’, rea di aver intrecciato una relazione extraconiugale con un maggiordomo di corte.
Per la discesa si può decidere anche per la scalinata che porta ad Atrani.
Credits: FlickrCC Antonio Salsano
3. Da Maiori al santuario dell’Avvocata
A meno che non siate pervasi dalla fede, evitate il lunedì di Pentecoste, quando i fedeli salgono da Maiori gli 800 metri di dislivello che portano al quattrocentesco Santuario dell’Avvocata, sulla vetta del monte Falesia.
In tutti gli altri giorni dell’anno questo è un sentiero non proprio da passeggiata rilassante dopo pranzo, ma che presenta panorami impagabili: si parte dalla scalinata di via Casale Alto a Maiori e si cammina fino alla fonte Acqua del Castagno, dove conviene sempre fare scorta di acqua.
Lasciati agrumeti e vigneti si attraversa un pianoro fino al Grottone, una grotta affacciata su un burrone, e si prosegue fino al santuario, con la sua vista su tutto il Golfo di Salerno.
Credits: FlickrCC Antonio Salsano
4. Da Ieranto a Punta Campanella
Tendete le orecchie: secondo l’Odissea di Omero qui c’erano le sirene che incantarono Ulisse, e questo è sempre stato un luogo sacro per i greci, dato che a punta Campanella c’era il tempio della dea Atena.
La camminata prende il via dal centro di Nerano, frazione di Massa Lubrense, partendo dalla piazza e scendendo per la via principale fino a trovare l’imbocco del sentiero immerso negli ulivi.
Dopo poco la vegetazione cambia, lasciando spazio alla spontanea macchia mediterranea e ai muretti a secco fino a quando non vi troverete davanti agli occhi il panorama su Capri, i Faraglioni, la Costiera tutta con gli isolotti dei Galli e la stessa punta Campanella.
Al bivio potete decidere: scendere fino alla spiaggia di Ieranto (altrimenti raggiungibile solo in barca), oppure salire fino a Mont’Alto e Punta Penna. Nel frattempo guardatevi intorno: i forni per la calce che trovate lungo il cammino sono un lascito di quando la Baia era un villaggio minerario dell’Italsider per l’estrazione della calce.
Se volete, al ritorno potete cambiare strada: salendo da punta Campanella, al bivio per Monte San Costanzo prendete per Termini e proseguite tra orti e uliveti a monte e il mare a valle.
Quando siete giunti a Termini non disperate: per quanto il nome evochi l’ultimo comune della Costiera, c’è un servizio autobus che parte e arriva dalla piazza centrale del paese e porta fino alla stazione di Sorrento.
Credits: FlickrCC Fiore Salvatore Barbato
5. Da Agerola a Nocelle: il sentiero degli Dei
Si va dal mare di Positano al promontorio di Agerola, oppure meglio ancora si scende con vista mare, in leggera pendenza, con meno fatica e più gioia per gli occhi.
In questo caso il sentiero si imbocca da Bomerano, frazione di Agerola, seguendo la segnaletica in bianco e rosso 02. Da qui si scende fino al biforco segnato da una fontana: a sinistra c’è la mulattiera che sale da Praiano (circa 600 metri di scalinata), mentre a destra c’è il vero sentiero degli Dei, con vista sul Convento di San Domenico (si trova lungo la strada percorribile in auto) e habitat mediterraneo di lecci, rosmarino e arbusti tipici della macchia.
Da qui in poi il sentiero è tortuoso e a saliscendi, dentro il vallone di Garelle e fuori, con panorami da togliere il fiato fino a Nocelle e da qui ancora fino ad Arienzo, scendendo 1500 scalini (con altri 300 vi tuffate direttamente in mare).
Credits: FlickrCC Fiore Salvatore Barbato
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