7 rifugi del Trentino poco conosciuti, da scoprire fuori dai soliti itinerari

rifugi del Trentino poco conosciuti

Non si vive di sole Dolomiti. Non ci sono solo il Brenta, il Catinaccio Rosengarten o le Pale di San Martino. Il Trentino è molto di più.  Per esempio questi sette rifugi del Trentino poco conosciuti da scoprire fuori dai soliti circuiti. Rifugi che comunque vale la pena raggiungere perché ognuno di loro è posizionato lungo un sentiero di vera montagna, perché fondamentalmente tutti sono accessibili anche agli escursionisti meno in forma e perché regalano panorami incredibili. E diversi dal solito.

7 rifugi del Trentino poco conosciuti, da scoprire fuori dai soliti circuiti

Rifugio Val di Fumo – 1997 metri

Val di Daone, Valle del Chiese, Trentino Sud Occidentale
La Val Daone, alle porte del Parco Naturale Adamello Brenta; molto frequentata in inverno per le sue cascate di ghiaccio e d’estate meriterebbe di essere più conosciuta per i grandi panorami, per i massi da boulder e la natura selvaggia dei versanti delle sue montagne. Questa è zona di orsi. Il sentiero che invece porta al Rifugio Val di Fumo è tutt’altro che selvaggio, anzi: è una bella passeggiata tranquilla di circa 6 km, senza pendenze particolari, che parte dal Lago di Malga Bissina a 1800 metri di quota dove si lascia la vettura e termina un paio d’ore sotto la cima del Carè Alto. Oltre metà del tracciato costeggia il lago, fino alla Malga Bruguzzo. Qui nasce il fiume Chiese lungo il quale è disegnato il resto del sentiero.

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Rifugio Malga Kraun – 1222 metri

Monte di Mezzocorona – Piana Rotaliana
In montagna si cammina per il piacere di camminare e non per arrivare per forza da qualche parte. Questa è la filosofia con cui si dovrebbe affrontare il sentiero che da Mezzocorona porta in 3 ore e mezza alla Malga Kraun, ben sapendo che si può dimezzare la fatica prendendo la storica funivia che dal fondovalle sale in quota fino a 891 metri. Passato il primo dislivello, infatti, il percorso è molto semplice e adatto ai bambini che sono soliti fare anche una deviazione sul percorso de “La Magia del bosco”, un itinerario punteggiato di sculture intagliate nel legno che conduce al monumentale e plurisecolare abete bianco, denominato Candelabro.

Malga Kraun

Rifugio Spregio – Giovanni Tonini – 1897 metri

Gruppo Lagorai, Altopiano di Pinè
L’Altopiano di Pinè è tra la Val di Cembra e la Bassa Val di Fiemme. Da Brusago, l’ultimo paese, si prende la strada asfaltata che entra in Val di Spruggio e si lascia la vettura al termine della medesima. Il segnavia è il num.443, da seguire se si vuole evitare di allungare inutilmente il percorso che attraversa il bosco e spunta – 3 ore e 700 metri di dislivello dopo – oltre il livello della vegetazione tra i pascoli proprio davanti al Rifugio Tonini, la ex Malga Spruggio Alta. Le cime delle Dolomiti del Brenta sono ben visibili, dall’altra parte della Valle dell’Adige.

Rifugio Tonini rifugi del Trentino poco conosciuti

Rifugio San Pietro Monte Calino – 974 metri

Riva del Garda
Quando sei a Riva del Garda e cerchi un po’ di outdoor prima pensi alla vela, alla bici, alla MTB, al kite, al windsurf e poi forse pensi al trekking e alle escursioni. Ed è un errore, perché anche qui ci sono dei rifugi del Trentino poco conosciuti. Il Rifugio Monte San Pietro per esempio, a quasi 1000 metri di quota si trova in fondo alla verdissima Val Lomasona proprio su una balconata naturale che dà sul Lago. Il panorama è di una suggestione imbarazzante, soprattutto al tramonto. Vi si accede con quindi da Dasindo, frazione di Lomaso, con un sentiero lungo e facilissimo, o da Borgo di Canale, uno dei più belli d’Italia poco prima del Lago di Tenno, attraverso un altro sentiero più breve ma più ripido.

Rifugio San pietro garda rifugi del Trentino poco conosciuti

Rifugio Fraccaroli – 2230 metri

Cime Carega, Gruppo Piccole Dolomiti / Monti Lessini
Quando, arrivando in Trentino dalla pianura, siete all’uscita autostradale di Ala, nella terra delle mele, date un’occhiata fuori dal finestrino sulla vostra destra, in alto: le montagne che vedete sono le Piccole Dolomiti, cioè i monti della Lessinia. Proprio in cresta, a oltre 2200 metri, c’è il Rifugio Fraccaroli che si raggiunge con un sentiero piuttosto impegnativo con oltre 1000 mt di dislivello partendo dal Passo Pian delle Fugazze, sul confine con la provincia di Vicenza, sotto il Pasubio. Il panorama su tutta la Valle dell’Adige e su tutte le montagne trentine – dall’Adamello al Brenta, dal Bondone al Lagorai, merita le sei ore di cammino, tra andata e ritorno.

Rifugio fraccaroli

Rifugio Cima d’Asta Ottone Brentari – 2473 metri

Gruppo del Lagorai, Valsugana
L’angolo del Lagorai che ospita il Rifugio Cima d’Asta (che forse molti conosceranno per una famosa scialpinistica di fine inverno) si trova tra la Val di Fiemme, la Val di Cembra e la Valsugana. Il sentiero che sale è considerato di media difficoltà e parte dalla Malga Sorgazza sopra Pieve Tesino, rientrando nel circuito di trekking “Alta Via del Granito”. 1000 metri di dislivello positivo, fino ai 2470 del Rifugio, proprio davanti alla vetta e al laghetto che caratterizza questo anfiteatro naturale. Tra andata e ritorno ci vogliono circa 5 ore.

Cima d'Asta

Rifugio Monte Peller – 2022 metri

Val di Non
Il Rifugio Peller, a 2020 metri sul versante Nord-Est dell’omonimo monte, nel cuore del gruppo del Brenta Settentrionale, va “sfruttato” appieno, non solo come punto di arrivo di una bella salita dalla Val di Sole o dalla Val di Non o dal centro di Cles quanto come base per escursioni successive. Aperto fino al 20 settembre, il Peller conta 40 posti letto e da qui si gode un’incredibile vista sul Pian della Nana – un altipiano di 5 km in mezzo alle montagne – attraversato da un sentiero che ne tocca tutte le cime. Tutte le info sul rifugio sono qui.

Rifugio Peller

 

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