Quest’anno faremo le vacanze in Italia. Rigorosamente nel nostro Paese. Non sappiamo ancora quando, dove né come, ma se si potrà viaggiare lo faremo solo e soltanto all’interno dei nostri confini. È una decisione famigliare che non c’entra nulla con le questioni di passaporti vaccinali o altre squisitamente sanitarie. È una decisione di responsabilità e solidarietà.
Siamo una famiglia normale, che ha sempre viaggiato in low cost e fatto vacanze in campeggio, bed & breakfast o altre strutture economicamente accessibili. Ma pur dovendo fare i conti a fine mese come quasi tutti abbiamo sempre cercato di conciliare diverse istanze educative nei confronti dei nostri figli. Un po’ di natura e un po’ di cultura. Musei e sport. Città d’arte e parchi naturali. Mare e montagna. E sì, anche Italia ed estero. Per abituare fin da piccoli i nostri figli alla diversità. Fosse anche solo che quando sei a Parigi, Londra, Madrid o Berlino puoi mangiare qualcosa di diverso da un piatto di spaghetti al sugo di pomodoro. Banale, ma si comincia sempre dalle cose banali.
Quest’anno sarà diverso. I ristoratori, gli albergatori, i noleggiatori, le guide e tutte le altre persone che vivono con e per il turismo è un anno e più che non lavorano. Ristori o meno, sono tra le categorie più colpite dalle conseguenze economiche della pandemia. Insieme al mondo dello sport, di cui abbiamo più volte parlato.
E allora abbiamo deciso, nel nostro piccolo, di fare la nostra parte. Quel poco di vacanza che potremo fare, quel poco di denaro che avremo da spendere, quel poco di tempo che ci sarà concesso per viaggiare, lo dedicheremo al nostro Paese. Ai ristoratori, agli albergatori, ai noleggiatori, alle guide e a tutti gli altri che lavorano di e per il turismo in Italia.
Non è nazionalismo. Lo sappiamo benissimo che anche in queste categorie, come in tutte le categorie, ci sono buoni e cattivi. La questione qui non è discutere di questo. In tempi drammatici c’è sempre chi ne approfitta e chi ne paga le conseguenze maggiori. Cercheremo semplicemente di scegliere con buon senso dove andare. Ma già la scorsa estate ci aveva scioccato l’assenza dei turisti stranieri, e quest’anno ci stanno scioccando ancor più le sempre più numerose vetrine e portoni che vediamo chiusi, forse per sempre.
Ecco, questa estate 2021 faremo le vacanze in Italia e quel poco o tanto che potremo fare sarà il nostro piccolo contributo a chi, negli ultimi 14 mesi, ha tenuto duro per non chiudere per sempre.
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