Quando qualcuno pensa alle castagne in Toscana, Marradi è sempre la prima parola che salta in mente. Questo comune in provincia di Firenze è la patria del prelibatissimo Marron Buono, ossia un particolare ecotipo del Marrone IGP della zona del Mugello.
Ma in Toscana non c’è solo Marradi per raccogliere e gustare castagne e marroni di altissima qualità. Tra itinerari nei boschi, meravigliosi castagneti e sagre di ogni tipo (molte delle quali, purtroppo, verranno annullate in questo 2020 a causa del Covid), le castagne in Toscana sono senza dubbio una costante nel periodo autunnale.
Andiamo a vedere, dopo aver parlato di Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna, quali sono i posti migliori (provincia per provincia) dove trovarle e raccoglierle. Il tutto, ovviamente, deve avvenire nel rispetto dei castanicoltori, anche perché i castagneti di questa regione (e di tutta Italia) non stanno vivendo un periodo facile a causa dei cambiamenti climatici. È fondamentale, dunque, contattare i singoli comuni e/o gli enti turistici locali per conoscere le zone in cui è consentito.
Castagne in Toscana: dove trovarle e raccoglierle
1. Provincia di Firenze
Croccante fuori e morbido dentro, dolce, dalla polpa bianca: il Marron Buono di Marradi è desideratissimo in tutta Italia (ma non solo) e si può trovare sulle colline del Mugello, che nel weekend si riempiono di persone in “missione raccolta” provenienti dalle regioni confinanti. Qui il marrone è tradizione, turismo e cultura. Ecco perché, nel 2005, la Regione Toscana ha costituito il Sentiero del Marrone del Mugello di Marradi, un’associazione che ha creato un percorso naturalistico nell’area maggiormente ricoperta di castagneti.
Uno dei tratti migliori si trova subito dopo Valbura (località di Marradi), dove sulla sinistra troverete una strada sterrata per parcheggiare l’auto. A quel punto, poco più avanti, si vede il fiume Lamone, al bivio si tiene la destra e dopo 1 chilometro di camminata si raggiunge un meraviglioso castagneto con vista sull’altopiano. Chi preferisce un trekking più avventuroso (senza rinunciare alla raccolta delle castagne), invece, può percorrere l’itinerario che parte da Badia del Borgo (428 metri) e finisce dopo circa 5 ore di camminata all’Abbazia di San Giovanni Battista di Badia della Valle (432 metri).
Nella provincia di Firenze potete recarvi anche presso la frazione Biforco. Lì c’è un castagneto di un’azienda agricola (Azienda Agricola Ravale) che consente di raccogliere le castagne dall’alba al tramonto. E in base al proprio bottino si paga una quota all’azienda (non c’è bisogno di prenotare). Per informazioni sulle zone di raccolta potete rivolgervi all’Associazione Marrone del Mugello IGP, oppure contattare le aziende agricole aderenti all’Associazione Strada del Marrone del Mugello di Marradi.
2. Provincia di Pisa
In provincia di Pisa la superficie ricoperta di castagni non è la stessa di quella di Firenze, ma esistono comunque diversi posti in cui raccogliere questi deliziosi frutti autunnali. Chianni e Rivalto sono le zone del pisano maggiormente ricche di marroni (qui si coltiva l’apprezzatissimo Marrone di Rivalto).
Di castagne potete trovarne in quantità sul Monte Pisano, ovviamente sotto i 1000 metri. Qui i castagneti migliori sono a Molina di Quosa, considerati atipici perché si sviluppano a quote quasi del tutto pianeggianti. Un itinerario consigliato per le castagne parte ai piedi del Monte Pisano, dall’ex castello medievale di Buti; il percorso continua lungo la Strada dell’Olio per poi raggiungere Certosa di Pisa, il paesino di Molina di Quosa (vicino a San Giuliano Terme) e i boschi di castagno di Orciatico (in Valdera). Il punto di arrivo è Rivalto, che abbiamo menzionato in precedenza per via della qualità del suo marrone.
3. Provincia di Arezzo
In provincia di Arezzo, sull’Appennino Tosco-Emiliano, i castagni lasciano cadere il celebre Marrone di Caprese Michelangelo contraddistinto dal marchio DOP. Questo ecotipo locale ha come zona di produzione l’intero territorio del comune di Caprese Michelangelo e la parte settentrionale del comune di Anghiari, entrambi in provincia di Arezzo.
A Caprese Michelangelo, in particolare, c’è un bosco con un castagneto facilmente raggiungibile: si percorre la E45 fino alla uscita di Pieve S. Stefano Nord, poi si prosegue verso Caprese Michelangelo e dopo 11 km si arriva in paese; a quel punto bisogna prendere la strada Comunale Caprese – Faggeta per circa 2 km, dopodiché sarà necessario seguire l’indicazione a destra per il sentiero: basteranno 15 minuti a piedi per raggiungere gli alberi di castagne. Inoltre numerosi agriturismi della zona, come l’Agriturismo terra di Michelangelo, consentono agli ospiti e ai clienti dei ristoranti (in via esclusiva) di raccogliere le castagne nei castagneti di proprietà.
4. Provincia di Lucca
La Garfagnana, area storico-geografica della provincia di Lucca, è definita da molti come la terra della castagna, nonostante gli ettari di castagno ancora in produzione siano solo 3mila (rispetto ai 18mila di circa 100 anni fa). Per questo motivo è difficile trovare un bosco dove andare a castagne liberamente e gratuitamente, ma anche in questa zona ci sono ristoranti e/o agriturismi che consentono (a pagamento) di raccoglierle nei loro castagneti: un esempio è la Tenuta di Santallago. In questa provincia, gli amanti delle castagne possono andare a raccoglierle nella Valle dello Scesta, che ospita il Sentiero dei Castagneti Monumentali. L’itinerario comincia presso la Chiesa di San Cassiano (frazione del comune di Bagni di Lucca) ed è ricco di punti di interesse (chiesette, ponti medievali, laghetti) che vanno al di là dei bellissimi castagneti che ospita lungo il percorso.
5. Province di Grosseto e Siena
Queste due province sono toccate dal Monte Amiata, un vero paradiso per chi cerca le castagne in Toscana. Da questo gruppo montuoso di origine vulcanica, infatti, proviene la Castagna del Monte Amiata contrassegnata dall’IGP, che si trova specialmente nella zona amiatina della provincia di Grosseto. Per valorizzare questo prodotto è stata istituita la Strada della Castagna, un percorso all’interno di un territorio specifico del Monte Amiata indicato come “paesaggio del castagno e delle attività umane in esso presenti e proprie di tale paesaggio”.
Qui i castagneti si sviluppano tra i 500 e i 100 metri, e un comune dove è facile trovare i frutti è quello di Roccalbegna. Per imboccare la Strada della Castagna dovete dirigervi verso il paese di Tepolini: poco prima di raggiungerlo, vicino a una chiesetta rossa, è presente il cartello che indica l’inizio del sentiero. La Castagne del Monte Amiata, per darvi un’idea più generale, crescono nei comuni di Arcidosso, Castel del Piano, Castell’Azzara, Cinigiano, Roccalbegna, Santa Fiora, Seggiano e Semproniano (in provincia di Grosseto), mentre in provincia di Siena ad Abbadia S. Salvatore, Castiglione d’Orcia e Piancastagnaio.
I terreni derivati dal disfacimento di rocce vulcaniche regalano a questa castagna un sapore inconfondibile, ma non è sempre possibile raccoglierla: contattate sempre i comuni e gli enti turistici locali prima di andare nei boschi di queste zone.
6. Provincia di Massa-Carrara
Nella Lunigiana, zona famosa per la sua farina di castagne DOP, trovare le castagne non è per nulla difficile. Potete ad esempio recarvi presso i comuni di Licciana Nardi, di Bagnone o di Favizzano, dove gli agriturismi della zona sono pronti a guidarvi nei punti più belli per ammirare i castagni e (dove è consentito) raccogliere i ricercatissimi frutti autunnali.
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7. Provincia di Prato
Chi abita in provincia di Prato e vuole andare a castagne, di solito, si reca in Val di Bisenzio. In questa meravigliosa zona naturale ci sono numerosi cartelli che indicano il divieto di raccogliere le castagne: ecco perché è piuttosto facile capire dove si può e dove non si può. Questa zona non è ricca di itinerari specifici per la raccolta di castagne, dunque dovrete individuare le zone boschive ed esplorare con pazienza (senza percorrere sentieri non segnalati).
8. Provincia di Pistoia
La montagna pistoiese, un tempo, era ricca di castagni rigogliosi e imponenti, ma negli ultimi anni la maggior parte degli alberi di questa zona è stata attaccata da parassiti e non ha ricevuto le cure necessarie. Qui, purtroppo, dal 2015-2016 la produzione di castagne si è ridotta fino a quasi azzerarsi. Uno dei comuni dove è più facile trovarne qualcuna è quello di Cave, caratterizzato da una fiera della castagna che esiste da più di 80 anni.
9. Provincia di Livorno
Per quanto riguarda le castagne in Toscana, la provincia di Livorno non è esattamente tra le migliori. L’unica eccezione è il Parco Provinciale dei Monti Livornesi, che però è un’area protetta ed è difficile che sia consentita la raccolta.
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