Organizzando un week-end in Alta Valtellina, anche se la stagione è ormai entrata ufficialmente in quel periodo nel quale sono gli sci e le ciaspole a farla da padroni, può ancora esserci il tempo giusto per pianificare una bella escursione, impegnativa solo per la sua durata, in un paesaggio indescrivibile e che porta da Trepalle, frazione di Livigno, al Passo della Vallaccia per poi proseguire fino alla bellissima Val Viola.
Trekking in Alta Valtellina: il sentiero da Trepalle alla Val Viola e le baite dove mangiare
Per raggiungere il punto di partenza di questa escursione, arrivando in auto, lasciata Colico, punto di partenza della strada SS38 dello Stelvio, si percorre tutta la Valtellina che ci offre un paesaggio splendido con i suoi terrazzamenti con i filari di viti che producono l’ottimo vino, i frutteti di mele e i boschi che cambiano colore secondo la stagione, dal verde intenso al rosso, giallo ocra, marrone. Primo traguardo è la cima del Passo del Foscagno, dal quale si può vedere una frazione di Livigno dal nome curioso: Trepalle, chiamata cosi’ per le tre contrade o zone con tre pali, che venivano messi per riconoscere le malghe.
Dall’imbocco della Vallaccia alla Baita del Pastore
Lasciata la macchina al piccolo parcheggio nelle vicinanze del Ponte del Rezza (m.2021), all’imbocco della Vallaccia (scendendo dal Passo del Foscagno si trova sulla sinistra), si inizia l’escursione nella valle, inizialmente su strada asfaltata chiusa al traffico, per circa 1 km , e poi su strada sterrata per circa 2 km, passando davanti a baite che sorgono in questo paesaggio incontaminato, fino alla Malga Vallaccia (m. 2164). Da qui comincia il percorso fino a quota 2250 metri circa che si trasforma in sentiero che porta al Passo della Vallaccia (m 2614).Oltrepassato il Passo, si prosegue per la conca in direzione Sud-Sud Ovest fino ad attraversare un corso d’acqua. Sulla destra, in direzione Ovest, si trova un sentiero che porta alla Bocchetta Da Li Mina (m. 2801). Proseguendo verso valle e continuando a scendere per la suggestiva gola nella Valle del Pastore, si raggiunge la Baita del Pastore (m.2352).
Escursione in Val Viola
Superate alcune baite e la Casa Funera (m. 2241), si “guada” un torrente e continuando fino alle Baite Staghimel (m. 2194) si arriva nella bellissima Val Viola, una valle incastonata in una serie di cime, tutte oltre i 3000 metri, e che la leggenda dice fosse abitata da giganti. La sua vegetazione è tipica degli ambienti montani di alta quota e dove è facilissimo sentire echeggiare il tipico fischio delle marmotte . Al bivio si può prendere la strada sulla sinistra in direzione Nord Est e si prosegue nel bosco di conifere per circa 1 km.
Raggiunto il parcheggio e il bivio per Alpe Campo (m. 1950) si prosegue nel bosco fino ad Arnoga (m. 1874). Da qui, due sono le possibilità: si può ritornare a Trepalle, che dista da Arnoga 12 km, a piedi ripercorrendo la strada appena percorsa (5 ore) oppure con una macchina, se qualcuno, dal punto di partenza, ha avuto il buon cuore di venirvi a ‘raccogliere’.
Dove dormire e mangiare a Livigno
Infine qualche consiglio. Per vivere questi luoghi incantevoli rimanendo un paio di giorni lontano dal traffico, un’ottima soluzione con splendida vista sulle montagne circostanti è la Bait di Zep, proprio in località Trepalle a pochi chilometri dal centro di Livigno dove andare a fare dello shopping sfrenato.
Si tratta di una soluzione B&B un po’ particolare con due piccoli, ma confortevoli appartamenti. Lo gestisce Elena che è anche una foodblogger, quindi anche la bontà e cultura del cibo sono assicurati.
Un’altra soluzione per dormire è la Bait de Angial, piccolo hotel ma molto accogliente che si trova sulla strada che da Trepalle porta a Livigno e dalle sue finestre la vista sul parco dello Stelvio è incredibile.E la gola? In questo caso se volete gustare i piatti tipici valtellinesi con un ottimo rapporto qualità-prezzo, il Ristorante la Pernice a Trepalle è un’ottima soluzione. Da provare assolutamente i pizzoccheri o le lasagne con i funghi, ma anche lo strudel con crema alla vaniglia.
Si ringraziano per la collaborazione Antonella Marconi e Rino Ghiretti
[photo credits: Rino Ghiretti;baitdizep.com]
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