L’autunno, con i suoi colori caldi e i suoi cieli luminosi, è una delle stagioni più affascinanti per il birdwatching. In questo periodo dell’anno, infatti, milioni di uccelli migratori si mettono in viaggio verso sud, attraversando il nostro Paese. L’Italia, situata al centro delle rotte migratorie che collegano l’Europa all’Africa, diventa una destinazione privilegiata per chi ama osservare questi affascinanti viaggi. Se desideri scoprire la bellezza della natura autunnale attraverso l’osservazione degli uccelli, questo è il momento giusto per farlo.
Migrazioni degli uccelli in Italia in autunno, dove fare birdwatching
Questa stagione porta con sé l’inizio di uno dei fenomeni naturali più straordinari e affascinanti: la migrazione degli uccelli. Con l’arrivo dei primi freddi e la riduzione delle ore di luce, molte specie di volatili iniziano a spostarsi dalle regioni più fredde dell’Europa verso climi più temperati e caldi, in cerca di cibo e condizioni ambientali più favorevoli per la sopravvivenza. Questo movimento massiccio crea uno spettacolo visibile nei cieli e nelle aree naturali, dove stormi di uccelli migratori volano in formazione, attraversando mari, montagne e terre, diretti verso sud.
L’autunno dunque, insieme alla primavera, è il momento migliore per osservare questo fenomeno, ma è da ricordare che il movimento migratorio degli uccelli è continuo per tutto l’anno. Ogni specie, infatti, ha il suo ciclo da seguire, che può essere influenzato da numerosi fattori, tra cui la lunghezza e la direzione del tragitto, la velocità di volo, la disponibilità di risorse lungo la rotta e le condizioni meteorologiche.
Alcuni uccelli arrivano addirittura ai 3 mila chilometri giornalieri, volando intono ai 600 metri di altezza e sfiorando gli 80 chilometri orari: dati che stupiscono chiunque e che mostrano le loro straordinarie e affascinanti abilità.
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Come gli uccelli si orientano durante la migrazione
Gli uccelli migratori sono in grado di compiere viaggi incredibili, percorrendo migliaia di chilometri con una precisione impressionante. Ma come riescono a orientarsi durante le loro migrazioni? La risposta a questa domanda è complessa e affascinante, poiché gli uccelli utilizzano una combinazione di diversi meccanismi che li aiutano a seguire le rotte, anche quando attraversano territori sconosciuti.
Uno dei principali strumenti di orientamento è il sole. Molti uccelli migratori durante il giorno, osservano l’altezza e la posizione del sole rispetto all’orizzonte, adattandosi continuamente alla sua posizione in movimento. Quando invece arriva la notte, gli uccelli passano a un altro tipo di orientamento: le stelle. In particolare, la Polare (Stella Polare), che rimanendo costantemente nel cielo del Nord, diventa un punto di riferimento cruciale per i loro tragitti.
Ma non solo, un altro strumento molto importante è l’orientamento magnetico. Gli uccelli possiedono una sorta di “bussola biologica” che consente loro di percepire il campo magnetico terrestre, agendo come una guida invisibile durante il volo. Si ritiene infatti che gli uccelli abbiano speciali recettori nelle loro cellule oculari, celebrali e nel becco, che li aiutano a leggere i segnali magnetici della Terra. Questa risorsa risulta fondamentale specialmente quando le condizioni meteorologiche sono avverse o quando il cielo è coperto.
Da non sottovalutare è invece l’orientamento geografico, gli uccelli infatti sfruttano i segnali visivi durante i loro tragitti. Per esempio, durante le migrazioni lungo le coste, si orientano seguendo la loro forma, mentre altri utilizzano montagne, fiumi e altre caratteristiche naturali del paesaggio. Purtroppo in questo caso entra in gioco l’uomo, che spesso modificando il territorio naturale, confonde la navigazione degli uccelli migratori.
Infine ricordiamo l’orientamento collettivo, spesso infatti questi straordinari animali sono in grado di apprendere le rotte da altri membri del loro gruppo. Gli uccelli più giovani, infatti, imparano i percorsi osservando e seguendo gli adulti esperti, che fungono da guide per il viaggio.
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10 cose essenziali per il Birdwatching: la checklist
Ecco tutto il necessario per prepararti al birdwatching, un’attività che ti permette di immergerti nella natura e scoprire le meraviglie del mondo degli uccelli. Per vivere questa esperienza in modo completo e piacevole, è importante essere ben equipaggiati. Cosa portare?
- Binocolo: Fondamentale per osservare gli uccelli senza avvicinarsi troppo e disturbarli. Scegli un modello con una buona capacità di ingrandimento e un obiettivo di almeno 40 mm per ottenere una visione chiara e luminosa.
- Guida tascabile sugli uccelli: Una guida sugli uccelli locali ti aiuta a identificare rapidamente le specie che incontri. Puoi optare per una cartacea oppure scaricare un’applicazione sul telefono che offre informazioni dettagliate sulle specie, i loro habitat e i loro comportamenti. Inoltre è importante conoscere anche i loro canti, per avere un aiuto in più nel loro riconoscimento.
- Taccuino e penna: Prendere appunti aiuta a ricordare le esperienze e ti consente di sviluppare una conoscenza più approfondita della fauna locale. Puoi annotare anche dettagli come il colore del piumaggio, le dimensioni, la posizione, il comportamento, o le ore del giorno in cui hai avvistato un particolare uccello.
- Fotocamera: Se ti piace scattare foto, una fotocamera leggera è lo strumento ideale per catturare i momenti più significativi. Se vuoi fare sul serio serve una full frame con obiettivi dedicati e un teleobiettivo potente.
- Abbigliamento comodo e discreto: Preferibilmente in colori neutri (verde, marrone) per non disturbare gli uccelli.
- Stivali da trekking: Se il birdwatching ti porta su sentieri sterrati, in foreste o paludi, avrai bisogno di stivali da trekking impermeabili e resistenti.
- Cappello e occhiali da sole: Per proteggerti dal sole durante le ore di osservazione.
- Borraccia: Per rimanere idratato durante le uscite più lunghe.
- Protezione solare e repellente per insetti: Per proteggerti dalle intemperie e dagli insetti fastidiosi.
- Mappa o GPS: Se stai esplorando un’area nuova o sconosciuta, una mappa dettagliata o un dispositivo GPS ti aiuteranno a orientarti. Molti birdwatcher preferiscono esplorare riserve naturali o parchi dove non ci sono segnali cellulari, quindi è sempre utile avere un sistema di navigazione affidabile.
Bisogna infine ricordare che questi consigli devono essere sempre accompagnati dal rispetto e dalla tutela dell’ambiente e degli animali che si osservano.
Dove andare a fare birdwatching in Italia in autunno
L’Italia offre numerose destinazioni ideali per il birdwatching, grazie alla sua varietà di paesaggi e habitat che ospitano una ricca biodiversità avifaunistica.
Tra i luoghi più rinomati c’è il Delta del Po, tra Emilia-Romagna e Veneto, un paradiso per gli uccelli acquatici e migratori, dove è possibile osservare Fenicotteri, Cormorani e Cicogne bianche.
Più a est, la Riserva Naturale della Foce dell’Isonzo – Isola della Cona (Gorizia) è un punto di passaggio cruciale per l’Airone bianco maggiore, il Gabbiano corallino, il Chiurlo maggiore e la Beccaccia di mare.
Spingendoci verso il centro, il Parco Regionale di Colfiorito (Perugia) tipico per la sua flora palustre ma anche per la presenza dell’Airone bianco maggiore, l’Airone rosso e l’Allodola. Sulle coste toscane invece, la Foce Ombrone, Palude della Trappola (Grosseto) offre ampie opportunità per osservare il Beccaccino, il Codone e la Gavina, mentre gli amanti dei rapaci possono visitare i Monti della Tolfa (Roma-Viterbo), un’area perfetta per avvistare il Nibbio Reale e il Falco Pellegrino.
Scendendo verso sud, l’Oasi CHM di Ostia (Roma) è un ottimo punto per avvistare l’Airone, l’Usignolo di fiume e altri uccelli costieri, mentre il Litorale Domitio (Caserta) attira numerosi Falchi pescatori e Beccaccini che si fermano lungo il cammino. Infine, nella Salina di Margherita di Savoia (Foggia), i Fenicotteri rosa sono una presenza costante, rendendo la zona un luogo perfetto per chi desidera osservare uccelli migratori in un paesaggio naturale incontaminato.
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