Il 25 settembre scorso l’amministrazione di Barack Obama ha annunciato la nascita del più vasto rifugio marino del mondo: il Pacific Remote Islands Marine National Monument situato nell’Oceano Pacifico. Una riserva pressoché incontaminata per vita acquatica e terrestre, in cui vivono specie endemiche uniche e nella quale ogni attività di estrazione di risorse minerarie, così come la pesca commerciale, sarà vietata.
Creata dall’allora presidente americano George Bush il 6 gennaio del 2009, la Pacific Remote Islands Marine National Monument verrà ampliata dalle attuali 87mila miglia quadrate fino ad oltre un milione e 200mila chilometri quadrati, un’area grande circa quattro volte l’Italia.
Il sottosegretario di stato John Kerry ha sottolineato come questa iniziativa sia uno straordinario esempio di protezione degli oceani in un momento molto critico per la loro esistenza, minacciati da inquinamento crescente e pesca incontrollata. Il Pacific Remore Islands Marine National Monument rappresenta una vittoria importante per i molti ambientalisti e soprattutto per il Marine Conservation Institute, un’organizzazione leader del movimento per proteggere gli oceani del mondo, che ha svolto una lunga e pressante azione sull’amministrazione Obama per estendere il parco marino nella misura più grande possibile. Un’iniziativa peraltro che non ha solo scopi naturalistici, ma è rivolta anche a una più stretta regolamentazione della pesca, nell’ambito di una maggior attenzione ai problemi dell’alimentazione nel mondo.
“Se si vuole che il commercio ittico non sia sovradimensionato e vada incontro a un inesorabile declino, avendo come obiettivo la ripopolazione di aree di oceano dove la vita marina è già completamente scomparsa, questa è la via corretta per salvaguardare le acque della nostra nazione”, ha ribadito il sottosegretario Kerry.
Studi recenti delle agenzie federali americane hanno infatti evidenziato come il cambiamento climatico e l’inquinamento degli oceani abbiano già costretto alcune specie a migrare altrove.
In conclusione i benefici dell’istituzione del Pacific Remore Islands Marine National Monument saranno profondi, soprattutto se gli altri 80 paesi convenuti a Washington per la conferenza OurOcean seguiranno questo esempio rispondendo positivamente al richiamo di una responsabilità comune del nostro pianeta.
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