I territori di San Vigilio di Marebbe, la Valle di Marebbe e San Martino in Badia sono tra i luoghi più affascinanti da scoprire in Val Badia. Emozionanti sciate e panorami magnifici, sport outdoor d’estate e d’inverno, una natura da scoprire che racconta tutta la storia delle Dolomiti e una cultura montana millenaria. Mountainbike, trekking, passeggiate, wellness, tradizioni, gastronomia, cultura, arte, intrattenimento sono tra i motivi per scoprire questi territori, proprio quest’anno. Incastonati nel cuore delle Dolomiti, custodi di scorci maestosi, in una posizione tra le più soleggiate delle aree alpine: questo è il cuore vivo e pulsante della Ladinia, un territorio con una cultura antica che intreccia tradizioni secolari con le tendenze più contemporanee.
San Vigilio di Marebbe: 7 motivi per scoprirla proprio quest’anno
San Vigilio di Marebbe – Al Plan in ladino – è il centro principale del Comune di Marebbe, situato nell’omonima valle, che conta anche le frazioni di Pieve di Marebbe, Longega e Rina. San Martino in Badia – San Martin de Tor in ladino – è il capoluogo del comune che include anche le frazioni di Piccolino, Longiarü e Antermoia. Questo territorio racchiude il cuore più autentico della Ladinia ed è la meta perfetta in tutti i mesi dell’anno grazie ad un’offerta variegata tra sport, natura, cultura e divertimento, declinata per tutte le età e le preparazioni atletiche.
1. Il versante più soleggiato del Plan de Corones
San Vigilio è adagiato sul versante più soleggiato del Plan de Corones, da qui partono gli impianti di risalita per il più rinomato comprensorio sciistico dell’Alto Adige. Gran parte del Comune di Marebbe è compreso all’interno del Parco naturale di Fanes-Senes-Braies, mentre quello di San Martino è inserito nel Parco del Puez-Odle. Una natura incontaminata che, protetta e tutelata da rigorose iniziative, ha consentito al territorio di conseguire per primo in Alto Adige la certificazione internazionale per il turismo sostenibile GSTC (terza in Italia). Meta indiscussa per gli amanti di trekking e mountainbike quando la neve lascia posto ai prati lussureggianti, è perfetta per le vacanze in famiglia sia invernali che estive. La cultura e le tradizioni qui sono vive grazie ad una popolazione che parla ancora ladino, ma che si confronta e accoglie il contemporaneo. Testimoni ne sono i musei che ne raccontano la storia e le iniziative che incontrano le nuove sperimentazioni.
2. I Parchi di Fanes – Senes -Braies e del Puez-Odle: un libro vivente sulle Dolomiti
San Vigilio e San Martin sono tra le zone più incontaminate delle Dolomiti, “Patrimonio mondiale naturale dell’Umanità Unesco”, offrono panorami straordinari, dirompenti anche per la loro luce, che sposa questa regione quasi tutto l’anno. Ciascuna di esse è una porta d’ingresso per due dei sette Parchi naturali altoatesini riconosciuti e protetti dalla legislazione statale, regionale e provinciale.
I comuni di Marebbe, e quindi San Vigilio, sono in gran parte inclusi nel Parco naturale di Fanes – Senes – Braies, che si distende per 25.453 ettari ed è, per superficie, il secondo dei parchi naturali altoatesini. Questo parco, facilmente accessibile da più parti, offre alcuni dei più bei panorami alpini dolomitici, inoltre è considerato un vero Regno degli Animali. Qui, infatti, vive una varietà di fauna considerata rappresentativa per l’intera regione delle Dolomiti, grazie all’eterogeneità dei vari habitat presenti. Le fasce di vegetazione presenti variano dal bosco di bassa montagna (dai 1.500 mt s.l.m.) fino alla vegetazione tipica delle regioni rocciose (che sulla cima del Conturines supera i 3.000 mt s.l.m.).
Nel Parco naturale Fanes-Senes-Braies, vivono in libertà ben 5 delle 7 specie di Strigiformi (gufi, civette ed allocchi). All’Owl Park San Vigilio, si possono ammirare più di 40 specie diverse di uccelli rapaci, per un numero che si aggira intorno ai 110 volatili. Presso il parco zoologico vengono inoltre accuditi anche esemplari molto rari che in natura sarebbero a rischio di estinzione.
Gran parte del territorio di San Martino in Badia è ospitato dal Parco naturale Puez-Odle, che è definito un libro di storia della Terra. Il suo territorio ha conservato le strutture e le varie età geologiche delle rocce delle Dolomiti. All’interno dei suoi 9.400 ettari circa di estensione, ad una quota media di poco inferiore ai 2.500 metri sul livello del mare, il Parco naturale del Puez Odle si presenta interessante per i paesaggi di rilevante bellezza scenografica: anfiteatri naturali, caverne, archi, pinnacoli di roccia e bizzarre forme di erosione, ammirabili in particolare sul Col dala Sone, sull’Altipiano della Gardenaccia o sul Col de Puez, dove si possono riscontrare gli unici resti di depositi risalenti al Giurassico e al Cretacico di tutte le Dolomiti.
In numeri
2 Parchi naturali dichiarati dall’ UNESCO coprono più del 50% del territorio
ca 600 km di sentieri segnati nei 2 Parchi naturali (in estate)
Piú di 25 vette da raggiungere in autonomia
3. Plan de Corones, il centro sciistico numero 1 di tutto l’Alto Adige
San Vigilio di Marebbe è adagiato sul versante più soleggiato del Plan de Corones. Da qui partono gli impianti di risalita per il più rinomato comprensorio sciistico dell’Alto Adige. La montagna tondeggiante, chiamata simpaticamente anche “panettone”, offre 120 km di piste e 32 impianti di risalita sui vasti pendii di San Vigilio, Brunico e Valdaora. Sono tante le offerte, sia per sciatori esperti che per principianti. Scendono direttamente a San Vigilio le piste facili (blu/rosse), ma anche le piste nere “Erta” (pista dove si disputa la gara di coppa del mondo femminile).
Oltre 476 ettari di montagna dedicati alle piste da sci, impianti di innevamento programmato che ne garantiscono la fruibilità dall’inizio alla fine della stagione sciistica. Collegamenti comodi, sia con l’Alta Pusteria (in treno da cabinovia a cabinovia) che con l’Alta Badia ed il Sellaronda (con navetta skibus), ne fanno il centro sciistico numero 1 di tutto l’Alto Adige. Per saperne di più: Plan De Corones, Best Ski Resort
4. Il paradiso dello sci di fondo
Per lo sci di fondo si sono specializzate alcune località, con percorsi adatti ai più diversi livelli di preparazione individuale, come quello da San Vigilio a Pederù, per esempio, oppure ad Antermoia / Passo delle Erbe. Ad Antermoia, si trova anche un piccolo skilift, ideale per fare i primi tentativi sugli sci, qui tutti i bambini fino ai 12 anni e gli anziani sopra i 65 anni, sciano gratis!
Lo sci alpinismo trova il suo regno fra le cime dei parchi naturali di Fanes Senes e Braies o del Puez Odle. Alternando gli sci e le pelli di foca si possono conquistare cime e cocuzzoli altrimenti impossibili da raggiungere, da dove poi godersi una sciata in neve fresca.
5. Outdoor estivo in immersione totale nella natura
L’alpinismo, l’escursionismo e il trekking, occupano naturalmente il primo posto tra le attività di cui godere nella stagione estiva. I biker hanno a disposizione i migliori trail e servizi immersi nella natura delle Dolomiti, con circa 580 km di tracciati mountain-bike. In generale, gli amanti delle vacanze active e outdoor troveranno tutte le declinazioni della montagna, ambientate in scenari fantastici.
Ai più avventurosi sono dedicate le esperienze adrenaliniche del parapendio, la zipline, lo skyscraper. In realtà anche gli amanti del “dolce far niente” hanno di che rilassarsi alla Spiaggetta Ciamaor dove si prende il sole, si gioca e si fa il bagno. Mentre per i giovani avventurieri ci sono tante iniziative come i Dolomiti Ranger, le escursioni ed i giochi dedicati ai più piccoli, ma anche attività adatte a tutta la famiglia come le passeggiate a cavallo o con le e-bike e il segway.
6. Family quattro-stagioni
San Vigilio – Dolomites risponde perfettamente anche alle esigenze di una vacanza coi bambini: hotel, infrastrutture sportive e di divertimento dedicate specificatamente ai bambini. Servizi per la tranquillità dei genitori che spaziano dalla nursery fino alla scuola di sci con assistenza giornaliera. Svariate sono anche le proposte di intrattenimento, offerte quasi quotidianamente, per non parlare dei Centri visite dei Parchi naturali, che hanno fatto dei bambini e degli adolescenti il loro pubblico più partecipe. In inverno, poi, ci sono i parchi giochi sulla neve – come il Winter playground sulla pista del Pedagà o lo Snow Park in cima al Plan De Corones – oppure le numerose piste di slittino o quelle per pattinare sul ghiaccio. E che dire della magia di una passeggiata pomeridiana nel bosco avvolti in calde coperte a godersi l’imbrunire sulla slitta trainata dai cavalli.
7. Cultura, arte e tradizioni in un connubio tra passato, presente e futuro
La popolazione ladina è stata fra le prime ad avere antropizzato la regione dolomitica, di essa si hanno tracce antecedenti l’Età del Bronzo. La dominazione romana rivoluzionò il sistema sociale ed economico modificandone anche la lingua con l’influenza del latino. Il Ladino è la lingua madre di circa 40.000 persone, viene insegnato nelle scuole e impiegato come mezzo di comunicazione nel quotidiano. Quella ladina non è semplicemente una tradizione è una cultura che ha creato un fortissimo collante identitario fra le genti separate da guerre, dittature, politica e governi, accrescendo via via le sensibilità dei Ladini per le belle arti, la musica, la letteratura ed anche l’architettura. Custode di questa narrazione è il Museum Ladin, a San Martino in Badia, che ha trovato la sua sede nell’antico Ciastel de Tor, un castello risalente al 1230. L’istituto culturale ladino Micurá de Rü si occupa, invece, di mantenere viva la ladinità attraverso attività scientifiche, artistiche, culturali, divulgative e relazionali.
Nei dintorni molti altri sono i musei che raccontano questa storia antica ed affascinante, come il museo contadino Lüch de Oriana, a Lungiarü, che mostra la vita in un maso. Oppure le piccole frazioni chiamate Viles, insediamenti rurali tradizionali, che mantengono ancora oggi nella forma originale le antiche case, i fienili, i forni, le fontane e i sentieri.
Mentre dedicato all’arte contemporanea è il Parco di arte pubblica Smach. Val Dl’ert dove arte e contesto naturale instaurano tra loro un rapporto complementare. La Val dl’Ert in estate è anche un teatro sotto le stelle a cui si accede solo a piedi.
> Iscriviti alla nostra newsletter compilando il form qui sotto!
Spoiler: ne mandiamo poche, ma buone!
©RIPRODUZIONE RISERVATA