Dominik Paris, cresciuto in Val d’Ultimo in Alto Adige, da anni è il più forte sciatore italiano con 18 vittorie in Coppa del Mondo, un oro e un argento ai Mondiali nonchè vincitore della Coppa del Mondo di SuperG nel 2019 (e ci ha “regalato” anche un ottimo programma di presciistica che puoi leggere qui). Lo abbiamo intervistato per chiedergli di raccontarci le vacanze in Val d’Ultimo, la valle dove è nato, non lontano da Merano.
Perché fare le vacanze in Val d’Ultimo
“Sinceramente non so perché si chiama Val d’Ultimo. Ultental (il nome originario in tedesco”, ndr) non significa nulla. Forse dipende solo dal fatto che siamo proprio gli ultimi in Alto Adige, i più sconosciuti e meno frequentati (ridacchia, ndr)”. In realtà la Val d’Ultimo, che comincia a ovest di Bolzano e termina circa 40 km dopo alle sorgenti del torrente Valsura sul confine con il Trentino, è un posto oggi piuttosto amato dai veri appassionati dell’outdoor: ha solo quattro paesini, tutti dedicati ai santi (San Pancrazio, Santa Valburga, San Nicolò e Santa Gertrude) e boschi e pascoli infiniti, molti dei quali lungo i fianchi del Gruppo dell’Ortles, all’interno del territorio del Parco Nazionale dello Stelvio. Qui ci sono varie vette sopra i 2600 metri, fino alla cosiddetta “Orecchia di Lepre” che tocca i 3257 di quota.
“Questa è una valle veramente selvaggia rispetto ad altre molto più turistiche e non ci si arriva per sbaglio. Chi si ferma da noi sa che troverà la autentica natura alpina. Io sono cresciuto a Santa Valburga, vicino al lago e ho trascorso la mia infanzia e la mia adolescenza facendo vita di montagna. Se oggi sono uno degli sciatori più potenti da un punto di vista muscolare, ad esempio, lo devo al fatto che da bambino mi piaceva andare a dare una mano a mio nonno a pulire il bosco e a fare legna. E questo ti forma sia il fisico che il carattere. Allo stesso modo, quando avevo 16 anni, sono stato per tutta la stagione estiva sui pascoli a fare il pastore. Se fossi nato in città a Bolzano o in una valle molto più a misura di turista non sarei diventato lo stesso uomo e lo stesso sciatore. Del resto, quando sono nati i miei due bambini, ho scelto di farli crescere a Santa Valburga, proprio per garantire loro la possibilità di vivere molto bene in mezzo alla natura”.
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Spoiler: ne mandiamo poche, ma buone!
La Fontana Bianca e il Lago di Santa Valburga
“Cosa si può fare in estate per le vacanze in Val d’Ultimo? Soprattutto escursioni. Abbiamo tantissimi chilometri di percorsi, sia sentieri tranquilli adatti alle famiglie che più impegnativi, con tanti metri di dislivello, fin sulle vette. C’è ad esempio il Sentiero dei Masi che da noi si chiama “Ultner Höfeweg” che dalla frazione di Pracupola va verso la fine della valle: bisogna farlo al mattino su un lato del fiume e al ritorno al pomeriggio sull’altro per camminare sempre al sole. Lungo questo percorso si incontrano anche tre larici che hanno più di 2000 anni e che sono la meta di molti curiosi. Da Pracupola parte anche la cabinovia che sale alla Schwemmalm dove c’è un bel laghetto per far giocare i bambini e dove prendere il sole. E da qui cominciano diversi itinerari in quota, tutti collegati. Il mio posto preferito però è proprio in fondo alla valle dove finisce la strada: è un lago che si chiama Fontana Bianca a 1880 metri di altezza che per me è l’angolo più bello di tutta la Val d’Ultimo”.
Facciamo notare a Dominik Paris che le cronache turistiche contano addirittura una quarantina di laghi e laghetti da queste parti: “Davvero? Così tanti? Non li ho mai contati. Non vado nemmeno a pescare sul lago di Santa Valburga come fanno molti. In effetti qui l’acqua non manca e ci sono pure diverse belle cascate da vedere”.
E anche l’ospitalità non difetta: “La capacità di accogliere della gente dell’Alto Adige si vede bene anche qui in Val d’Ultimo, negli alberghi di altissimo livello così come nelle piccole pensioni e nei masi di alta quota. E si mangia pure bene: i canederli, lo speck prodotto a livello artigianale e i formaggi locali sono il piatto forte del menu ma c’è anche una forte tradizione con l’agnello che viene celebrato in Ottobre, dopo il ritorno dai pascoli, con una settimana in cui nelle case, negli alberghi e nei ristoranti viene preparato in mille modi diversi”.
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