In Valgerola l’estate 2020 in montagna è a distanziamento sociale naturale e l’alta quota è per tutti. Il mondo con e dopo il Coronavirus è cambiato, ma di fatto in Valgerola, nel cuore del Parco regionale delle Orobie Valtellinesi, è cambiato ben poco: la stessa natura, lo stesso ambiente incontaminato, lo stesso naturale “distanziamento sociale” come la montagna vuole, gli stessi ritmi rilassati di sempre. In Valgerola nell’estate 2020 ai tempi del Coronavirus ci sono le condizioni ideali per un turismo “slow” e ricco di emozioni autentiche, ora ancora più sicuro e più esclusivo e con proposte dedicate a chi preferisce la tranquillità della montagna.
Quella della Valgerola è una montagna che si propone non solo grazie a un territorio tutto da vivere, camminando da rifugio a rifugio, con la mappa delle escursioni sempre aggiornata e a portata di smartphone ma anche attraverso la valorizzazione delle origini e di una cultura che ci riporta indietro fino all’Homo Selvadego, creatura misteriosa e il cui carattere schivo, ma semplice, genuino e operoso si è tramandato di generazione in generazione. Il territorio della Valgerola, immerso nel Parco Orobie Valtellinesi, si caratterizza infatti per la presenza di insediamenti abitati ad altezze elevate, sorti nei secoli in relazione alle tradizionali attività agricole di allevamento e utilizzo di boschi e miniere.
Valgerola, la patria del Bitto
E qui, negli alpeggi d’alta quota, nasce sua Maestà il Bitto, un formaggio che è quasi leggenda, La leggenda dei pascoli estivi, della mungitura all’alba e al tramonto, della “culdera” di rame a campana rovesciata in cui il casaro mescola latte, caglio e sapienza millenaria. Gesti e profumi che è possibile rivivere solo d’estate grazie alle escursioni in questi luoghi, che uniscono la bellezza del territorio, il piacere del trekking e l’esperienza di una scoperta “a km0”, quella della produzione del Bitto nei calecc disseminati lungo il percorso.
Qui l’Ecomuseo della Valgerola, la “Casa del Tempo”, il “Museo del Bitto”, le chiese e gli alpeggi in quota per la produzione del prezioso formaggio, rappresentano elementi di unione fra passato e futuro, di identità e sviluppo sociale, per riproporre storia, tradizioni e cultura locali ai visitatori ed escursionisti che arrivano in valle. Un patrimonio immenso, un racconto da vivere “SLOW” con tutta la famiglia, dedicando interesse ed attenzione alle tracce disseminate sul territorio: i segni del tempo (formazioni geologiche, reperti fossili), il paesaggio naturale (prati, alpeggi, boschi, laghi, flora e fauna), i segni dell’uomo e della fede (edifici ed opifici, chiese, usi, costumi..), i prodotti tipici, a partire proprio dal Bitto.
Valgerola, una natura ancora intatta
Poco conosciute dal turismo di massa, queste montagne custodiscono, accanto ad un’antica presenza umana, i segreti di una natura ancora intatta. Ecco perchè in Valgerola la proposta è una vacanza “green” e all’aria aperta, grazie alla possibilità di fare diverse escursioni su sentieri facili, per escursionisti di ogni livello, e per vivere tante esperienze. Come gran parte delle vallate alpine, infatti, anche la Valgerola presenta in uno spazio relativamente ristretto una ricchezza d’ambienti non indifferente. Il motivo è da ricercare nell’elevata escursione altimetrica (da poco più di 200 m s.l.m. ad ben oltre i 2000 m) che influenza le condizioni climatiche e di conseguenza il paesaggio vegetale, così come nell’articolata morfologia del territorio. Si passa così dai boschi di latifoglie delle prime pendici, con tigli, aceri e faggi, a quelli di conifere con l’abete rosso e l’abete bianco, per poi sconfinare nelle praterie alpine, passando dagli arbusteti contorti, fino a raggiungere agli ambienti rupestri. Ciascuno di questi ambienti costituisce l’habitat di svariate specie animali che vi si sono adattate nel corso dell’evoluzione e che vi trovano rifugio e risorse alimentari: l’aquila reale che in Valgerola nidifica, ma anche caprioli, cervi, camosci e stambecchi, l’ermellino e la pernice bianca, salamandre e marassi.
La valle, percorsa da uno dei due rami del torrente Bitto, si è formata per l’azione erosiva delle acque ed è stata modellata dal movimento di antiche masse glaciali. Fin quasi alla testata corre incassata tra ripidi versanti, per poi aprirsi in un maestoso anfiteatro di creste, ghiaioni, morene, circhi glaciali, laghetti alpini: meraviglie che valgono la camminata e che richiedono soste ristoratrici nei rifugi disseminati lungo il percorso. Per rinfrancarsi con specialità tradizionali e robuste quali la polenta taragna, il formaggio Bitto, i pizzoccheri. In tutta sicurezza, nel pieno rispetto delle norme da adottare in questi mesi di necessario “distanziamento sociale”. Ma senza rinunciare alla bellezza di un’esperienza completa, ricca, emozionante. Anzi, quest’anno la Valgerola, da sempre “slow”, si fa ancora più “live”, regalando esperienze originali da vivere ancora più a contatto diretto con la natura: dal romantico “forest bathing” di coppia nella vasca idromassaggio, ai pernottamenti nelle “bolle trasparenti” con vista sul cielo stellato, alle merende d’alpeggio insieme ai più piccoli, e tanto altro. Per provare ad immaginare come l’Homo Selvadego viveva in queste valli migliaia di anni fa.
Tutte attività pensate per nuclei familiari, o per coppie, o per gruppi ristretti di amici, e rese sicure da una serie di accorgimenti che vi permetteranno di vivere ogni esperienza al 100% con spensieratezza e in serenità. Per portare a casa solo il bello di una vacanza, le esperienze migliori, e respirando a pieni polmoni anche in questo 2020 così inaspettato, perché in Valgerola le sorprese le preferiamo “safe”!
Per informazioni: www.valgerolaonline.it
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