Le mappe di Google ci hanno cambiato la vita.
Il traffico, le strade, i punti di interesse, le destinazioni, i mezzi e i tempi di trasporto.: il patrimonio di dati che le Maps ci mettono a disposizione è una manna dal cielo quando si tratta di viaggiare. Tanto da far sembrare reperti archeologici le mappe delle città he fino a poco fa usavamo per capire cosa fare in viaggio.
È davvero un ‘mai più senza’? E davvero è venuta l’ora di cestinare le mappe di carta? Proviamo a capire perché no.
Prima della partenza: pianificazione
Necessità: prima di arrivare in un nuovo posto voglio capire com’è fatto. Che forma ha una città, da che parte del fiume è meglio passeggiare, dove sono i posti che voglio vedere davvero e quanto distano fra loro, e quindi come mi posso organizzare le giornate zona per zona senza perdere tempo in spostamenti demenziali.
Meglio Google Maps?
Non c’è niente di meglio che le mappe di Google per fare tutto questo. Ma usando il computer o il tablet, più che lo smartphone.
Prima della partenza posso avere una bella visione d’insieme, osservare bene le aree verdi, entrare in Street View e guardare le strade ‘reali’, aggiungere un’etichetta sui punti che mi interessano (questa funzione è davvero utile), misurare le distanze, i tempi di percorrenza monitorando il traffico in tempo reale, capire quali sono i mezzi per usare il trasporto pubblico, segnarsi un evento da seguire e impostare gli alert sull’orario e così via.
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Le controindicazioni
Con le mappe digitali può essere più facile pianificare quel che si deve fare e pensare a itinerari a piedi che abbiano senso. Con la controindicazione che, se tengo alla mia privacy e alla riservatezza dei dati, in effetti sto rivelando a Google quasi tutto quel che farò nel mio viaggio.
Mappa cartacea: sì e no
Lo puoi fare anche con una mappa cartacea? Sì, con alcune criticità: prima di tutto devi procurartela, e non è sempre facile o comodo o economico. Poi in effetti il dettaglio a cui riescono ad arrivare le Maps è così profondo che alla fine forse diventa più pratico usare il digitale.
Ma ci sono anche alcuni plus che non hanno prezzo: una mappa analogica ha un fascino senza tempo, evoca i grandi esploratori e stimola di più l’immaginazione, lasciandoti completare con la tua fantasia e i tuoi desideri quel che manca sul rettangolo di carta.
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In strada: mappa cartacea
Poi, sul campo è tutta un’altra cosa. Quando sei arrivato a destinazione, la soluzione giusta per muoverti al meglio è la combinazione di mappe cartacee e Maps sullo smartphone, per combinare visione generale e dettaglio.
Cartine ovunque
Le planimetrie, specie quelle di una grande città possono essere reperibili quasi ovunque, anche last minute: presso aeroporti, stazioni, info point, negozi. In genere ne cerco una appena arrivato per avere una visione generale, cosa che semplicemente non puoi fare usando solo il telefonino.
Percezione dello spazio
Muoversi in una città con uno smartphone da 6 pollici e oltre non è il massimo della comodità né della discrezione. Ma soprattutto non riuscirai mai ad avere quella percezione dello spazio in cui ti stai muovendo che ti dà una mappa cartacea.
Per capire dove sei rispetto ai punti di riferimento, per decidere dove vuoi andare, per vedere bene dove porta una strada, lo smartphone non basta. Lo schermo è piccolo, devi continuamente allargare e restringere con le dita finendo per perdere i riferimenti. E ti infastidisci, ti stanchi.
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Paranoia da pallino azzurro
In più quando imposti un percorso da un punto a un altro, scatta una sorta di paranoia che ti obbliga a tenere sempre gli occhi sul display e seguire il pallino azzurro con la tua posizione per vedere dove sei e dove devi svoltare alla prossima. Cosa che ti impedisce di vivere i momenti belli del viaggio incontrare persone, vedere e godere dei luoghi nuovi.
Un po’ lo stesso fenomeno per cui si scattano foto di qualsiasi cosa e non le si guarda senza il filtro del mirino della fotocamera o dello smartphone, tanto che alla fine la maggior parte dei ricordi di viaggio sono in formato 16:9, con due bande nere orizzontali (e con un pallino rosso in basso).
Il traffico: Google imbattibile
Sia chiaro, lo smartphone in giro è importante, fosse anche solo perché chi lo usa evita il traffico e tempi di percorrenza lunghi. Qui l’intelligenza artificiale di Google non ha rivali: se sei nel centro di New York nell’ora di punta e devi raggiungere un aeroporto non hai molta scelta su quale strumento usare per non arrivare in ritardo.
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La carta invita all’esplorazione
La mappa cartacea invece ti dà un colpo d’occhio immediato e azzera i movimenti di zoom. Offre meno tentazioni, pretende meno attenzione, assorbe meno energie, non ti ipnotizza con la progressione del percorso e ti permette di calarti di più nel mondo in cui sei entrato, invitandoti ad esplorare di più.
Ti invita a entrare in un ristorante anche senza avere letto le recensioni, a decidere tu quali sono le 10 cose da fare a Barcellona con i bambini invece che seguire pedissequamente chi lo ha già fatto. A evitare di raccontare cosa stai facendo agli amici di Whatsapp.
E una mappa è un ottimo ponte per comunicare con gli altri alla vecchia maniera, chiedendo informazioni, indicazioni stradali, consigli; lo smartphone ti porta più a chiuderti dentro il suo schermo.
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Una mappa di carta non si scarica
Per quanto possa bagnarsi (ma si può anche optare per infilarla in una busta di plastica trasparente), o sgualcirsi nelle tasche, una mappa rimane sempre con te e ti salva quando al cellulare si spegne la batteria. Cosa che peraltro succede frequentemente: durante il mio viaggio a Londra (con un iPhone 6s) partivo con il telefono carico al 100% ma spesso mi ritrovavo a zero fra le 16 e le 17 a causa del pesante consumo di dati causato dall’utilizzo di Google Maps e del tracciamento degli itinerari da un punto all’altro.
Inoltre, non essendo necessaria la connessione a internet, si finisce per risparmiare anche sui costi generali. Più low cost di così non si può.
Dopo: gestione del ricordo
Spiegazzata, a volte ridotta a brandelli, una mappa cartacea è una testimonianza concreta di un viaggio. Difficilmente vado a rivedere su Google che cosa ho fatto in un posto. La mappa cartacea può andare a arricchire una collezione e rimane un cimelio fisico di un viaggio, che ti aiuta anche a ricordare immediatamente come è fatta una città e cosa tu ci hai fatto.
In conclusione: un classico mix
La visione d’insieme ha bisogno anche del dettaglio. La tecnologia non esclude la nostalgia.
Google Map e una mappa cartacea di città, usati ciascuno per le sue funzioni sono la combinazione perfetta.
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