Come saranno i viaggi dopo il Coronavirus? Lo scenario che si sta prospettando è quello di voli aerei low cost a prezzi da business class? Stiamo esagerando per giocare con i paradossi ma il Coronavirus ha già stravolto il settore del turismo, che per il 2020 prevede un crollo verticale. E in base alle disposizioni sul distanziamento sociale, alcune compagnie aeree si stanno stanno adeguando predisponendo aerei in cui nessuno sarà seduto nel posto in mezzo, con conseguenti prezzi più alti dei biglietti. Una buona notizia per chi non ama stare stretto fra due altri passeggeri; ma, riducendo di un terzo (e oltre) i posti a sedere, vedremo lievitare i costi dei voli, come sospettano gli esperti del settore.
Viaggi dopo il Coronavirus, faremo voli low cost a prezzi da business class?
La sicurezza sanitaria sugli aerei è un bel problema (che non riguarda solo il momento del volo, in verità). Per contribuire a frenare la diffusione di COVID-19, le compagnie aeree che hanno scelto di modificare la quantità e disposizione dei posti a sedere per facilitare le distanze sociali sono per ora Qantas, Delta, Alaska, Jet Blue e Spirit. Con alcuni distinguo: American Airlines non farà sedere i passeggeri nel 50% dei posti medi, mentre JetBlue non assegna passeggeri su circa un terzo dei posti a disposizione, ma lascia vicini C’è la necessità naturalmente di proteggere anche il personale di volo: i sedili vicini a quelli riservati agli assistenti di volo saranno lasciati liberi.quelli che viaggiano insieme.
Si tratta di misure che si prevede vengano applicate dalla maggior parte delle compagine aeree. Oltre al possibile impiego dei cani negli aeroporti da parte degli enti governativi, per individuare grazie al loro olfatto le persone contagiate e fermare sul nascere nuovi focolai.
Ad aiutare il distanziamento fisico stanno nascendo nuove proposte, come quella dell’azienda italiana AvioInteriors, che ha realizza divisori in plexiglass fra sedili e corridoio e anche un nuovo tipo di sedili, con quello centrale rivolto dall’altra parte rispetto agli altri due, con schermatura alta fino ala testa per proteggere dal rischio di essere raggiunti dal droplet.
Come il Coronavirus sta influendo sul turismo
Qualche dato per capirci. La United Nations World Tourism Organization (Untwo, l’Organizzazione mondiale del turismo), per il 2020 paventa un crollo del 20-30% negli arrivi di turisti internazionali con entrate in meno fra 300 e 450 milioni di dollari rispetto allo scorso anno. Un tracollo che equivale a azzerare sette anni di crescita del settore.
Parlando dell’Italia, secondo dati Istat il 2018 è stato un anno da record per il turismo di casa nostra, con 429 milioni di presenze, di cui un quarto provenienti da soli 5 paesi, cioè Germania (58,6 milioni), Stati Uniti (14,5 milioni), Francia (14,2 milioni), Regno Unito (14,0 milioni) e Cina (5,3 milioni). Parliamo di una filiera che corrisponde a circa il 13% del Pil italiano (dati WTTC, World Travel and Tourism Council) e al 15% dell’occupazione.
Ora, secondo i dati di Confturismo-Confcommercio, nei mesi marzo-maggio si prevede un calo drastico di 31,6 milioni di turisti in meno in Italia, con una perdita stimata di 7,4 miliardi di euro.
Ma la realtà è che la stagione turistica 2020 sembra compromessa. Sempre secondo Confturismo-Confcommercio, se il volume d’affari complessivo prodotto dal turismo (direttamente e indirettamente) è di circa 200 miliardi di euro, dobbiamo aspettarci che quest’anno cali del 60% (se va bene) da qui a fine anno. Con il comparto dei viaggi degli italiani all’estero completamente paralizzato.
Il Rapporto della Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media (Cna) stima che nel primo semestre del 2020 i ricavi del turismo subiranno una contrazione del 73%, con un giro di affari di 16 miliardi di euro (raccolti soprattutto nei primi 2 mesi dell’anno), contro i 57 miliardi dello stesso periodo dell’anno scorso.
E uno studio di Cerved (società di analisi di mercato) annuncia che il Covid-19 potrebbe causare una possibile perdita nel 2020-2021 che va da 270 a 650 miliardi di fatturato.
Come viaggeremo nei prossimi mesi?
In questo momento la sicurezza e il distanziamento sociale in volo non sono questioni cos’ì difficili da affrontare dato che la maggior parte delle compagnie non sta volando e che comunque i passeggeri sono davvero pochi. Ma nei prossimi mesi, sperando in una ripresa delle attività e del turismo, potrebbe diventare più difficile.
Lo scenario più probabile quindi è quello di aerei semivuoti, tanto spazio a disposizione, ma costi molto più alti sulle tratte. Negli ultimi anni sui viaggi a corto raggio alcune compagnie avevano introdotto una nuova tariffa, maggiorata, per chi voleva sedersi senza avere vicini alcun passeggero nel posto intermedio. Ora succederà un po’ la stessa cosa, solo che non sarà più un’opzione facoltativa. I voli low cost avranno prezzi da business class?
(foto StockSnap Pixabay)
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