Da qualche tempo la lince è tornata in Italia: il mammifero più raro nel nostro paese, un animale a rischio di estinzione, è al centro di un programma di ripopolamento a cura dei Carabinieri Forestali con il supporto del “Progetto Lince Italia”, del WWF.
Lo scopo è riportare la lince eurasiatica in Friuli-Venezia Giulia, per la salvaguardia della specie.
Guarda la gallery per conoscere meglio la lince eurasiatica, un animale elegante, una via dimezzo fra il gatto selvatico e i felini più grandi.
Dove si trova la lince in Italia
La lince vive in genere in ambienti forestali con presenza di radure, canaloni e affioramenti rocciosi. È un predatore che si nutre di caprioli, il camosci e lepri; non è una minaccia per l’uomo come il lupo,. Perché si tiene lontana dai centri abitati e non attacca gli animali domestici.
Oggi in Europa si stimano 8.000 – 9.000 linci, suddivise in 11 popolazioni.
In Italia, la lince è presente soprattutto nelle regioni del nord est, ovvero in Friuli Venezia Giulia e in Trentino, dove vive, in pochissimi esemplari, circa 5.
Le zone sono quelle del tarvisiano, dove arrivano linci provenienti dalle foreste della Slovenia.
Qualche lince si è vista in Lombardia e in Piemonte., frutto di itinerari transfrontalieri dalla Svizzera. Negli Appennini invece non si registrano presenze, nonostante i tentativi di ripopolamento nel Parco Nazionale del Gran Paradiso.
Foto Pexels
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Le specie di lince presenti in Europa e in Italia
Nel continente europeo sono presenti due specie di lince: la lince europea (Lynx lynx) e la lince iberica (Lynx pardinus). La seconda è una specie endemica della penisola iberica e, fino a pochi anni fa, era considerata una delle specie più a rischio di estinzione al mondo. Grazie a intensi programmi di tutela e reintroduzione, la sua popolazione è in crescita.
In Italia, invece, è la lince eurasiatica a essere presente, anche se in numeri molto ridotti. Si tratta di un felino dalle grandi dimensioni (può pesare fino a 30 kg), con zampe robuste, una coda corta e le caratteristiche orecchie con il ciuffo nero sulla punta. Il suo mantello maculato lo aiuta a mimetizzarsi perfettamente nei boschi.
La presenza storica e il declino della lince in Italia
Un tempo la lince era diffusa su gran parte della penisola italiana, dalle Alpi agli Appennini. Tuttavia, la progressiva distruzione delle foreste e la caccia indiscriminata hanno portato alla sua scomparsa già nel XIX secolo. L’ultimo esemplare documentato negli Appennini risale ai primi anni del Novecento, mentre sulle Alpi la lince è stata dichiarata estinta negli anni ’30.
Negli ultimi decenni, però, sono iniziate le prime segnalazioni di individui avvistati in Italia, soprattutto nelle zone di confine con Slovenia, Svizzera e Austria. Ma da dove provengono queste linci? La risposta sta nei programmi di reintroduzione avviati nei paesi vicini.
Dove vive oggi la lince in Italia?
Attualmente, la lince è presente in Italia in due aree principali:
- Le Alpi orientali e centrali
La lince è tornata sulle Alpi grazie a programmi di reintroduzione in Svizzera, Austria e Slovenia, da cui alcuni esemplari hanno lentamente colonizzato anche il versante italiano. Le aree più interessate da questi avvistamenti sono le Dolomiti friulane, il Trentino-Alto Adige e il Parco Nazionale dello Stelvio. - L’Appennino centrale (Abruzzo, Lazio e Molise)
La situazione qui è più incerta, ma da anni circolano segnalazioni non confermate di linci nei boschi del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e nelle aree limitrofe. Alcuni esperti ipotizzano la presenza di individui solitari rimasti nascosti per decenni o provenienti dai Balcani. Tuttavia, la mancanza di prove certe rende questa ipotesi ancora oggetto di dibattito.
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Come vengono monitorate le linci in Italia?
Il monitoraggio della lince è una sfida complessa, data la sua natura elusiva e le vaste aree boschive in cui si muove. Gli esperti utilizzano diverse tecniche per studiarne la presenza:
- Fototrappole – Telecamere a infrarossi posizionate in punti strategici delle foreste catturano immagini degli animali al loro passaggio.
- Analisi genetiche – Il ritrovamento di peli o escrementi permette di ottenere il DNA della lince e identificare il singolo individuo.
- Collari GPS – In alcuni casi, gli esemplari reintrodotti vengono dotati di collari con trasmettitori satellitari per seguirne gli spostamenti.
Le minacce alla lince e la sua conservazione
Sebbene la lince stia lentamente tornando in Italia, la sua sopravvivenza è tutt’altro che garantita. Le principali minacce per questo felino sono:
- Bracconaggio – Nonostante sia una specie protetta, alcune linci vengono ancora uccise illegalmente.
- Perdita di habitat – La frammentazione delle foreste e l’espansione delle infrastrutture riducono gli spazi vitali per la lince.
- Mancanza di prede – Il numero di ungulati come caprioli e camosci è fondamentale per la sopravvivenza delle linci. Se la disponibilità di cibo cala, la popolazione felina ne risente.
Per contrastare queste minacce, in Italia e nei paesi vicini sono stati attivati diversi progetti di conservazione, tra cui il programma “LIFE Lynx”, finanziato dall’Unione Europea, che mira a rinforzare la popolazione di lince nelle Alpi dinariche e nelle Alpi orientali.
La lince e il turismo naturalistico
Il ritorno della lince può anche rappresentare un’opportunità per il turismo naturalistico. In molte aree alpine e appenniniche, le attività di wildlife watching stanno diventando sempre più popolari, attirando appassionati di natura da tutta Europa. Tuttavia, avvistare una lince è estremamente raro: il modo migliore per conoscere questi affascinanti felini è partecipare a escursioni guidate da esperti o visitare centri di recupero dedicati alla fauna selvatica.
La lince rimarrà in Italia?
Il ritorno della lince in Italia è una storia di resilienza, ma il suo futuro dipende dalle azioni che verranno intraprese nei prossimi anni. Proteggere i boschi, contrastare il bracconaggio e promuovere la coesistenza con le attività umane sono sfide cruciali per garantire che questo magnifico predatore continui a vagare nelle nostre foreste.
Forse un giorno, camminando tra i boschi delle Alpi o degli Appennini, potremmo davvero incrociare lo sguardo attento e misterioso di una lince, segno che la natura ha trovato il suo equilibrio.
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