Skiddi, portasci con le rotelle, e altri modi per trasportare gli sci

Salewa Zaino Abs Verbier 26 Pro Abs

Zaino ABS leggero, pratico, da 26 litri, con fissaggio frontale dello snowboard, fischietto di segnalamento, retina per il casco, supporto per piccozza e bastoncini, fissaggio frontale degli sci e fissaggio ciaspole, e taschino imbottito per mascherina da sci e occhiali da sole.

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La neve è finalmente arrivata, ma per questo tanto insolito quanto utile oggetto ci vorrà ancora un po’ di tempo. Stiamo parlando di un piccolo oggetto che farà la gioia di tutti quegli sciatori che, nonostante la sfrenata voglia di sciare, si trascinano come zombie agli impianti di risalita con uno se non due paia di sci in spalla, sbatacchiandoli talvolta in testa a qualcuno.

Grazie al genio, ma soprattutto alla passione per lo sci dell’ingegnere milanese Sergio Pedolazzi (classe 1983) è nato il primo prototipo, subito brevettato, del trolley tascabile in plastica riciclata (e colorata) per trasportare gli sci in totale leggerezza: Skiddi.

Pesa 86 grammi e ha le dimensioni di un uovo, si aggancia alla parte terminale di tutti gli sci attualmente in commercio (anche di quelli per freeride e freestyle) e, grazie a due piccole ruote, ne permette un trasporto manuale facile, veloce e sicuro.

Effettivamente nessuno ci aveva mai pensato e lo stesso Pedolazzi dichiara: “Spesso il tragitto per raggiungere gli impianti sciistici è sconnesso, in salita, e trasportare l’attrezzatura è un’operazione alquanto faticosa e pericolosa anche per chi è attorno. Non trovando nessun prodotto in rete per risolvere l’inconveniente, ho deciso di crearlo da me”.

Così, grazie alla passione per il design tecnico del giovane ingegnere e a una semplice stampante 3D domestica, è nato il primo prototipo del trolley per sci che, già da qualche mese è prenotabile su Kickstarter.com (la più grande piattaforma mondiale di crowdfunding, cioè di finanziamento collettivo di progetti creativi) al prezzo di 35 dollari (circa 30 euro) comprese le spese di spedizione (dopo i primi 300 si salirà a 39). L’obiettivo minimo della raccolta è fissato in 10mila dollari, cifra sufficiente per l’avvio della produzione che verrà fatta in Lombardia (tra Bergamo e Brescia). La consegna però è prevista per la prossima stagione sciistica.

Un progetto ambizioso, visto che si rivolge a una platea potenziale di 105 milioni di sciatori nel mondo, di cui 28 milioni stanno in Europa (soprattutto nell’arco alpino) e circa 20 negli States, dove Skiddi ha già suscitato una certa attesa (a partire della California) anche grazie al supporto della controllata californiana dell’incubatore bresciano D-Namic.

E in attesa delle rotelle, oggi esistono già soluzioni diverse per portare gli sci in maniera meno goffa e faticosa come quelli nella gallery.

 

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