Viaggio in Alaska

Un’humoback whale mentre con la pinna agita la superficie del mare alla ricerca di krill

Natale 2015: cosa regalo alla mia compagna? Vorrei farle una sorpresa. Ripenso ai discorsi fatti, desideri espressi, sogni di viaggi. Ci sono! Le regalo la guida dell’Alaska! Il regalo viene accolto con grande entusiasmo e iniziamo subito a ragionarci. Facciamo due conti: dovremmo rientrare nel badget! È deciso: prenotiamo il volo per Anchorage e iniziamo a programmare il viaggio. Abbiamo 3 settimane, le cose da vedere sono tante e necessariamente dovremo fare una selezione. Arriva giugno: ci imbarchiamo e partiamo finalmente per l’Alaska. Dopo circa 20 ore di viaggio atterriamo ad Anchorage: sono le 23.30 e il sole ancora alto nel cielo ci ricorda (come se ce ne fosse bisogno) che siamo davvero in Alaska! I primi due giorni sono dedicati proprio ad Anchorage: affittiamo due biciclette e pedaliamo lungo i  tanti percorsi che si snodano tra i parchi della città e lungo la costa (il Tony Knowles Coastal Trail), imbattendoci nei primi due esemplari tipici della fauna locale, il black bear (l’orso americano) e un alce femmina con due cuccioli! E’ incredibile come la natura sia già così predominante nella città più grande dell’Alaska!

Al terzo giorno affittiamo la nostra macchina e ci dirigiamo a nord, verso il Denali National Park and Preserve. Appena usciamo da Anchorage ci appare davanti agli occhi l’Alaska come ce la siamo sempre immaginata: distese di boschi a perdita d’occhio, montagne all’orizzonte, spazi immensi e natura incontaminata. Arriviamo al Denali, dove trascorriamo alcuni giorni tra visite guidate (l’accesso al parco con la propria macchina è consentito solo fino ad un certo punto, da lì in poi si prosegue solo con gli shuttles messi a disposizione dall’organizzazione del parco) e trekking. Lo scenario è meraviglioso: vallate solcate da fiumi di origine glaciale si estendono per miglia e miglia, circondate da montagne coperte di boschi tra le quali spunta il famosissimo monte McKinley, che con i suoi 6194 metri il più alto del nord America. Anche dal punto di vista faunistico l’ambiente non delude le aspettative: alci e caribù fanno capolino nel “bush”, gli artic ground squirrels si nascondono e corrono istericamente tra le rocce, le dall sheep riposano sui crinali più alti e i castori nuotano nei laghi trasportando rami di betulle per costruire le loro dighe. Siamo fortunati e, con immensa emozione, a poca distanza da noi (ma comunque in piena sicurezza), incontriamo il “re” incontrastato di questi territori: il Grizzly!

Lasciamo il Denali dirigendoci a nord verso Fairbanks, e dopo una notte di riposo, ricominciamo a scendere verso Copper Center, al margine del Wrangell-St.Elias National Park, che estendendosi su un’area di oltre 53000 km2 rappresenta il parco nazionale più grande degli USA. Percorriamo la McCarthy Road che si inoltra nel cuore del Wrangell-St.Elias National Park, fino a raggiungere la piccola città mineraria di Kennicott. Dopo una breve visita a Kennicott, ci dedichiamo al trekking: il primo giorno percorriamo un lungo sentiero (Root Glacier Trail) che, partendo da Kennicott, costeggia l’omonimo ghiacciaio, e il giorno successivo costeggiamo il Copper River, meta dei molti pescatori di salmoni della zona. Le emozioni continuano, e proprio qui ci imbattiamo nella “regina” dei cieli dell’Alaska: la Bald Eagle, l’aquila testabianca simbolo degli Stati Uniti d’America.

Dal Wrangell-St.Elias National Park, imbocchiamo la panoramica Richardson Highway e ci dirigiamo verso il Prince William Sound, uno specchio di oceano che si affaccia sul golfo dell’Alaska, circondato da alte montagne, un gran numero di isole e disseminato di fiordi e ghiacciai. Qui decidiamo di trascorrere alcuni giorni a Valdez, sul lato orientale del Prince William Sound e poi a Whittier, situata sulla sponda occidentale. In entrambi i posti, decidiamo di partecipare a crociere che permettono di avvicinarsi ai numerosi ghiacciai che si tuffano nel mare (solo da Whittier se ne possono osservare 26!). Navigare attraverso i fiordi è uno spettacolo incredibile: montagne che si stagliano verticali e cascate che precipitano dalle loro pareti fanno da cornice ad un mare costellato di iceberg. Anche qui la fauna è varia e abbondante: lontre di mare, foche e leoni marini riposano sugli iceberg, pronti a tuffarsi in acqua al nostro arrivo, i dall’s porpoises sfidano la nostra barca in una gara di velocità, mentre Bald Eagles, rondini di mare e cormorani volteggiano sopra le nostre teste.

Dopo alcuni giorni, ci spostiamo di nuovo, questa volta in direzione della penisola di Kenai, dove la nostra prima tappa sarà Seward. Dopo il primo giorno passato a visitare la cittadina e l’Alaska Sealife Center (centro di ricerca e riabilitazione per animali marini), il secondo giorno prendiamo la barca e visitiamo il Kenai Fjord National Park. La bella giornata ci permette di godere a pieno del paesaggio circostante, ricco di ghiacciai e animali come sempre numerosi. In particolare abbiamo la fortuna di avvistare diverse “Humpback Whales” intente a sbattere violentemente le loro pinne sulla superficie dell’acqua per smuovere il krill. Il giorno successivo lo dedichiamo invece al trekking, percorrendo l’Harding Ice Field Trail: si tratta di un sentiero che risale l’Exit Glacier (destinazione principale del Kenai Fjord National Park) fino all’Harding Ice Field, una distesa di ghiaccio di 2424 Km2. La vista è spettacolare: da un lato l’enorme distesa di neve e ghiaccio, dall’altra la valle scavata negli anni dall’Exit Glacier.

Ultima tappa del viaggio, sempre nella penisola di Kenai è Homer, cittadina a sud della Penisola di Kenai affacciata sulla spettacolare Kachemak Bay. Dopo un veloce giro della cittadina e dei dintorni, ci dirigiamo subito verso la Kachemak Bay: approfittiamo del “Center for Alaskan Coastal Studies”, una struttura no profit che si dedica alla tutela dell’ecosistema della Kachemak Bay e organizza escursioni guidate nella baia. Visitiamo quindi prima il parco a piedi, spingendoci fino alla spiaggia, dove la bassa marea scopre una grandissima varietà di granchi, molluschi, stelle marine e qualche polpo, per poi dirigerci con il kayak presso Gull Island, uno scoglio popolato da centinaia di uccelli marini come gabbiani, cormorani, e pulcinelle di mare (i bellissimi puffin!). Il giorno successivo visitiamo Seldovia, una cittadina sul lato sud della Kachemak Bay. Qui ci dedichiamo a una piccola ma carina passeggiata creata dagli alunni della scuola superiore locale, soprannominata “we worked hard so you better like this trail”: il sentiero permette di ammirare panorami del Graduation Peak fino a raggiungere Outside Beach. Qui ci fermiamo a goderci il panorama sulla baia, la bellezza e il silenzio di questi meravigliosi posti: domani si riparte per Anchorage, dove ci aspetta l’aereo per tornare a casa.

Passiamo l’ultima sera ad Anchorage, consegniamo la macchina, riordiamo i bagagli e li prepariamo per imbarcarli: un’ultima birra di fronte allo Spenard Lake, ricordando i km percorsi, i panorami, gli animali, le persone con cui abbiamo parlato e le esperienze vissute.

Decolliamo da Anchorage alle 5.45 del mattino, pieni di ricordi e felici di aver realizzato uno dei nostri desideri: visitare l’Alaska, con i suoi spazi infiniti e i territori incontaminati.

Alaska, The Last Frontier: consigli se si vuole organizzare un viaggio in Alaska:
• Il volo dall’Italia è lungo e stancante, ma ne sarete sicuramente ricompensati.
• Abbiamo trascorso in totale 3 settimane in Alaska: questo ci ha permesso di visitare molti posti ma necessariamente abbiamo dovuto rinunciare a qualcosa. Le cose da vedere sono davvero tante e organizzare il viaggio dettagliatamente consente di risparmiare tempo negli spostamenti.
• A noi era stato consigliato di prenotare con anticipo sia gli alloggi che i tours, per evitare di non trovare posto, e così abbiamo fatto. Sicuramente anche questo permette di risparmiare un sacco di tempo, ma va detto che molti dei motel e B&B che abbiamo visto in giro non li avevamo trovati sulle guide o sui siti che avevamo consultato.
Noleggiare un’auto penso sia il modo migliore per muoversi (tranne che per Anchorage, dove la bicicletta è il mezzo sicuramente più comodo ed economico). Fate attenzione alle pompe di benzina, indicativamente ce n’è una ogni circa 20-50 miglia (la distanza massima tra due distributori è di 100 miglia).
• Se amate la natura, i boschi, le montagne, i laghi, i ghiacciai, i fiordi, gli animali, mettete da parte i soldi e non lasciatevi scappare questa terra meravigliosa!

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