Dove si trovano i 3 deserti italiani, per un viaggio originale

Ci sono solo 3 veri deserti in Italia, per quanto di piccole dimensioni. 
Sono davvero suggestivi, ricchi di biodiversità e davvero interessanti da visitare, diversi da quello che puoi immaginare. Sono in Sardegna, Toscana e Lazio e visitarli è un'esperienza che vale davvero la pena.

L'altopiano desertico di Campo Imperatore, Abruzzo
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Dove si trovano i 3 deserti italiani? Ma poi, esistono davvero?
Ok, non siamo un paese desertico ma ci sono davvero almeno 3 deserti italiani da vedere assolutamente, per una vacanza o un viaggio originale nel nostro paese, in sicurezza e all’insegna del benessere.

Dove si trovano i 3 deserti italiani, per un viaggio originale

Il deserto stimola la riflessione su noi stessi, ci spinge a superare le difficoltà, ci aiuta a conoscerci meglio. Non a caso si parla di ‘desert therapy’. Ed è meglio ancora percorrerli a piedi in una vacanza sui più bei cammini italiani, sono deviazioni che valgono la pena.
In un momento in cui non è semplice raggiungere paesi che ospitano grandi deserti (ad esempio tutta la classica fascia mediorientale del Sahara, la zona di confine India-Pakistan, la Mongolia) possiamo esplorare quelli italiani. Quanto a panorami sconfinati non sono esattamente le stesse cose che puoi vedere in Marocco, Egitto e paesi simili, ma sono forse i più bei deserti in Europa.
Un viaggio nel deserto significa sperimentare le emozioni della vastità dei panorami, il silenzio avvolgente, l’esperienza della solitudine che ti rigenera.
I deserti italiani sono fondamentalmente tre:
1. Deserto di Piscinas, Sardegna
2. Dune di Capocotta, Lazio
3. Deserto di Accona, Toscana
Sono davvero sorprendenti e sapranno conquistarti, anche perché in due su tre, le dune finiscono nel mare.

1. Deserto di Piscinas, Sardegna

Il nome ufficiale Dune di Piscinas, ma questa zona della Sardegna sud ovest è meglio conosciuta come Deserto di Piscinas, ma anche ‘Il piccolo Sahara italiano’. Si torva nel comune di Arbus ed è il più grande deserto naturale d’Europa, anche se rispetto al Sahara è minuscolo: 1,5 chilometri quadrati.
Davanti alla vista si aprono colline di sabbia alte fino a 100 metri che si susseguono fino al mare azzurro della Spiaggia di Piscinas.Le dune sono state modellate dal vento nei secoli, a ricoprire le rocce portate qui dai fiume Piscinas e Naracaulie sono simili alle Dune di Pilat, a sud di Bordeaux nella Francia atlantica. Ma con un mare più bello e caldo e con una vegetazione mediterranea dai profumi inebrianti (soprattutto ginepro e ulivo).
In più, si possono avvistare le tartarughe di mare che vengono qui a deporre le uova.
La zona delle dune ha percorsi di trekking e c’è un bel campeggio dove dormire.
In inverno è uno degli spot italiani preferiti dai surfisti.
[Credit: Gianni Careddu – Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=33905315]

 

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Spoiler: ne mandiamo poche, ma buone!

 

2. Dune di Castelporziano, Lazio

Il deserto alle porte di Roma: le dune di Castelporziano sono fra le meglio conservate d’Italia. Si incontrano nella lunga spiaggia di Capocotta, fra Torvaianica e Castelporziano, sulla litoranea Ostia-Anzio.
Sono lunghe 5 km e non sono alte come quelle di Piscinas, ma nel 1996 sono diventate parte della Riserva Naturale Statale Litorale Romano: qui puoi vedere flora e fauna allo stato selvaggio tipiche dei questo ambiente (compresi conigli selvatici e istrici).
Dai pascoli e arbusti mediterranei (niente male il profumo di mirto e ginepro che aleggia) la sabbia si fa largo verso il mare in un panorama di dune spesso descritto fra i migliori d’Europa. In particolare merita una visita la Duna di Capocotta, la più lontana dalla foce del Tevere.
C’è una passerella che corre lungo tutta la spiaggia
La spiaggia include anche un’oasi naturista ed è un punto di riferimento della comunità Lgbt.
[Credit: Patafisik – Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=17304677]

 

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3. Deserto di Accona, Crete Senesi, Toscana

Deserto non è il termine esatto per definire questa zona a ridosso delle Crete Senesi, ma è ormai il termine con cui è più conosciuta: la inventarono degli studiosi a metà ‘800 per riconoscere questa zona in cui l’erosione, la scarsa piovosità e la mancanza di presenza umana hanno creato un panorama unico e suggestivo.Sono le ‘badlands’ italiane, una distesa di dune lunari che si estende fra Asciano, Montalcino e Buonconvento.
Il colore chiaro di queste terre aride è dovuto alle calanche, più rocciose e corrugate, e ai campi di biancane (argilla e elementi salini che affiorano sulla terra). Danno vita a un ambiente raro in Italia, un deserto bianco in cui spuntano macchie di verde, che non sono coltivate da oltre 800 anni.
[Credit Andrea stregophotos – Visit Tuscany]
[Credit foto principale: Gunther Tschuch – Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=4903601]

Altri deserti in Italia

A differenza di paesi come gli Stati Uniti, ci sono poche zone ampie e abbastanza desolate in Italia, anche se non possiamo parlare esattamente di deserti. Più che altro deserti verdi. Ma vale assolutamente la pena di visitarle, per esperienze totalizzanti.
Parliamo ad esempio di Campo Imperatore, l’altopiano abruzzese ai piedi del Gran Sasso, una immensa distesa verde percorsa da millenni dai pastori con le loro greggi. Una notte qui non è tanto diversa, quanto a emozioni, rispetto a quelle che puoi passare nel Sahara.
Per dire, nel 1976 Valerio Zurlini qui ha girato ‘Il deserto dei Tartari’, ma prima ci erano passati Bud Spencer e Terence Hill per ‘Lo chiamavano Trinità’ (1971).
Poi c’è anche la piana di Castelluccio di Norcia, uno spettacolo che ti si para davanti un po’ all’improvviso quando ci sali, con la particolarità che al verde si aggiungono i colori stratificati delle varie coltivazioni di fiori: il massimo è in giugno e luglio, quando c’è la fioritura delle lenticchie.
Foto Abruzzoturismo.it

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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