Gli animali selvatici vengono a vivere in città

Gechi a Palermo
Troppo facile. I gechi sono da anni una presenza pacifica e costante nelle città costiere italiane, soprattutto in quelle meridionali e insulari. Tra le tante differenze che ha con la lucertola, il geco è un animale dalle abitudini assolutamente notturne e, essendo a sangue freddo, lo troverete quindi in posizione verticale appeso ad una parete preferibilmente rocciosa solo nelle calde sere d'estate. Credit F.Tomasinelli

Falco Tinnunculus
Hierophis
Ardea Urban
gechi
credit Flickr CC Alastair Rae
credit flickr CC Anthony Quintano
Pappagalli a Genova

Non fa più notizia ormai la cronaca di maiali che grufolano nella spazzatura a Roma, il “comune agricolo più grande d’Europa”, non lontano dal GRA. Non i cinghiali che da tempo frequentano l’Olgiata nella periferia della città ma veri e propri maiali che riescono a uscire e rientrare da un allevamento.

Lo scorso marzo, del resto, era diventato virale un video che immortalava una capra che scorrazzava nella stazione della Linea A della metro a Valle Aurelia, non lontano dai Giardini Vaticani, la stessa zona dove nella piazza del paese giravano perfino i cavalli. Non stiamo parlando dei gabbiani che ormai hanno raggiunto anche le discariche delle grandi città del Nord Italia né degli scoiattoli americani che stanno colonizzandone  parchi e aiuole. Non stiamo parlando di casi fortuiti e isolati come i cervi che scendono in centro a Bolzano o l’orso che l’anno scorso è comparso alla periferia di Lecco.

Pare palese ormai che questa sia una tendenza di questi anni, il segno evidente della natura che si adatta e conquista nuovi spazi per la propria sopravvivenza. Proprio in questi giorni è stato presentato il nuovo libro di Francesco Tomasinelli  “Vado a Vivere in città”, un volume che racconta proprio perché gli animali selvatici sono sempre più comuni nelle metropoli e come possiamo convivere con essi (Edizioni Il Piviere, Euro 20,00). Assolutamente sorprendente e mai banale.

Noi abbiamo parlato con l’autore che ci ha raccontato i casi più eclatanti: “La progressiva contrazione degli ambienti naturali in gran parte dell’Italia impone agli animali di convivere con noi”, dice Tomasinelli, laureato in Scienze Ambientali Marine presso l’Università di Genova e divulgatore scientifico. “Le città, anche quelle più grandi, non sono i deserti biologici che molti si aspettano ma un ambiente complesso che può ospitare un numero sorprendente di specie di uccelli, ma anche mammiferi, rettili, anfibi insetti e pesci (www.isopoda.net)”.

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