Into the Wild e i viaggi pericolosi verso il Magic Bus

La sorella di Chris, Carine McCandless, ha visitato il bus nel 2007 e ha lasciato un "libro delle testimonianze" sul quale gli escursionisti lasciano un pensiero. "There is no way to happiness; happiness is the way" è la prima frase che ha vergato di suo pugno.
C'è chi dice che il Magic Bus sia stato rimosso, c'è chi dice che lo sarà presto. Non è vero: è ancora lì. Ci sono richieste di rimozione pervenute alle autorità, ma l'icona di “Into the Wild” oer ora rimane al suo posto.
Credits: National Guard

La rivista americana Outside – la stessa che grazie a Jon Krakauer nel gennaio 1993 portò alla luce la vicenda di Chris McCandless con il libro Into The Wild che ispirò la pellicola – solleva a pochi giorni dall’uscita di Back to the Wild: le fotografie e gli scritti inediti di Chris McCandless (qui tutte le foto originali) un’altra questione al riguardo: ogni anno centinaia di lettori del libro e fan del film viaggiano fino all’estremo dell’Alaska per raggiungere il bus più famoso del mondo. Molti si cacciano nei guai (e qualcuno ci ha anche lasciato le penne).

Le loro vicende sono tragedie per nulla romantiche. Abbiamo indagato sul tema e cerchiamo di raccontarvi quel che sta succedendo nel Denali Park, fra polemiche, allarmi e voci che si contraddicono. Lo facciamo, accompagnati da alcune foto che i ‘turisti Into the Wild’ pubblicano su Flickr. 

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